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Come “insegnare” il problem solving?

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Come “insegnare” il problem solving?
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Saper risolvere situazioni complesse è un'abilità fondamentale non solo a scuola, ma anche che nella vita. Ecco qualche consiglio su come trasmetterla agli studenti.

  • Insegnare il problem solving
  • 1 - Insegnamo a comunicare
  • 2 - Incoraggiamo l'indipendenza, ma senza temere il lavoro di gruppo
  • 3 - Lavoriamo sulle saggezze
  • 4 - Trasmettiamo l'importanza del procedimento

INSEGNARE IL PROBLEM SOLVING

Saper risolvere situazioni problematiche - il cosiddetto problem solving - è un’abilità che facilita la gestione della vita quotidiana. A livello lavorativo è una dote considerata fondamentale ma, allo stesso tempo, difficile da individuare, anche se buona parte dei programmi scolastici, particolarmente quelli di matematica, prevedono di insegnare a risolvere i problemi.

È quindi chiaro che le competenze da sviluppare a scuola non dovrebbero limitarsi ai soli concetti, ma estendersi a quei processi che rinforzano le abilità di risoluzione. Ecco alcuni esempi di strategie da implementare in classe per favorire il problem solving:

1 - INSEGNAMO A COMUNICARE

Fate in modo che gli studenti articolino il loro processo di risoluzione dei problemi. Questo può essere fatto chiedendo agli studenti di fornire una “soluzione a due colonne”, cioè invitandoli a scrivere la loro soluzione mettendo tutti i calcoli in una colonna e tutti i ragionamenti fatti (espressi in frasi) nell’altra.

Questo li aiuta a pensare in modo critico alla propria soluzione dei problemi evi aiuta a identificare più facilmente dove potrebbero avere problemi. Lo stesso processo potrebbe essere incoraggiato in sessioni di tutoraggio individuale, magari chiedendo allo studente di risolvere il problema a voce alta, il che facilita la comprensione del meccanismo usato per arrivare alla soluzione finale.

2 - INCORAGGIAMO L'INDIPENDENZA, MA SENZA TEMERE IL LAVORO DI GRUPPO

Modellate il processo di problem solving, piuttosto che dare agli studenti già la risposta, e chiedete loro di fare domande o dare suggerimenti utili nel percorso. Invitateli poi a risolvere autonomamente i problemi, fornendo solo un’assistenza minima e solo quando necessario per superare gli ostacoli.

Considerate che gli studenti possono profittevolmente aiutarsi a vicenda: parlare tra di loro li aiuta a pensare in modo più critico (e a volte anche più semplice) ai passaggi necessari per risolvere un problema. Inoltre il lavoro di gruppo li aiuta a capire che i problemi spesso hanno più soluzioni possibili, e che alcune potrebbero essere più efficaci di altre.

3 - LAVORIAMO SULLE SICUREZZE

Spesso, quando si lavora sui problemi in classe, gli studenti non sono sicuri di se stessi. Questa mancanza di fiducia può ostacolare il loro apprendimento.

Come insegnanti è importante saper riconoscere quando lo studente, pur non avendo difficoltà con i concetti, si lascia condizionare dalle proprie ansie e/o insicurezze. A questo proposito risulta opportuno offrire a ciascuno studente delle certezze, magari fornendo un rinforzo positivo per fargli sapere che ha saputo padroneggiare un nuovo concetto o abilità.

4 - TRASMETTIAMO L'IMPORTANZA DEL PROCEDIMENTO

Idealmente lo studente dovrebbe, grazie agli esempi forniti in classe, imparare che la risoluzione dei problemi è un processo graduale.

Bisognerebbe quindi sottolineare che il processo per arrivare alla risposta è più importante della risposta in sé, in modo che lo studente capisca che è naturale non avere una soluzione immediata. Ciò viene appreso accettando il ritmo di ciascun bambino nel fare e trovare le risposte, minimizzando quindi la pressione che spinge a dare la risposta giusta.