Un maestro in sciopero della fame. Giampiero Monaca, 49 anni, non mangia dal 6 giugno scorso: soltanto bevande, succhi e brodo. Difende così, con un'azione ispirata alla nonviolenza Gandhiana, il suo innovativo metodo didattico: Bimbisvegli.
CHI È IL MAESTRO MONACA?
Nel maggio del 2020 noi di Focus Scuola siamo andati a trovarlo nella piccola scuola di Serravalle d'Asti dove insegna. E abbiamo trovato gli alunni in un pendio erboso tra le colline poco distante, lambito dal bosco. Felici per l'inaspettato incontro con un gregge di pecore. Il maestro li ha radunati intorno a sé e ha iniziato la lezione... In poco più di un'ora i Bimbisvegli avevano già imparato parecchie cose: come gli agnellini succhiano il latte materno. Quanto distanti bisogna stare dai cani pastore per non metterli in allarme. Come individuare e scavare un filone di argilla. Avevano osservato che gli escrementi di pecora non puzzano quasi per nulla e raccolto ciuffi di lana rimasti incastrati sui rami degli alberi provando a farne la cardatura.
«Certo, non sono argomenti inclusi nel programma - osservava divertito Giampiero Monaca- ma io penso siano comunque cose importanti da sapere. Credo fermamente nel valore di un apprendimento empatico, sensoriale e cooperativo, attraverso il gioco, la simulazione, la sperimentazione».
Il suo metodo, Bimbisvegli, portato avanti insieme ad altre due docenti della scuola, trae ispirazione da vari orientamenti pedagogici quali la didattica attiva montessoriana, l’apprendimento cooperativo di Celestin Freinet, la didattica applicata di Mario Lodi, l’impegno sociale di Lorenzo Milani, la pedagogia degli oppressi di Paulo Freire, il mutuo aiuto ispirato a Luigi Camillo Goltieri, l’autoeducazione in natura di Robert Baden Powell e la valorizzazione delle varie intelligenze di Howard Gardner. Al centro vi è la convinzione che si debba partire dall'educazione per formare cittadini attivi, critici, affidabili e solidali, capaci di impegnarsi per una società migliore. Insomma, i Bimbisvegli ricevono un bello spintone a buttarsi nella realtà, nella società, consapevoli di avere tutto il diritto di dire “la loro”. Questa idea di educazione all'aperto è molto apprezzata dalle famiglie, tanto che alla piccola scuola di Serravalle arrivano bambini provenienti da altri paesi, passando dai 21 alunni del 2017 ai 63 iscritti per il prossimo anno scolastico.
PERCHÈ IL MAESTRO DIGIUNA?
«Ora vorrei sapere se devo dare le dimissioni, se sono un cattivo maestro, o se invece il progetto merita di proseguire» commenta Monaca. I contrasti con la dirigenza del V circolo didattico e con il collegio docenti sono infatti arrivati al culmine. Da due anni il progetto non è più stato incluso nel PTOF, le attività all'aperto sono state vietate oltre i 400 metri dal cancello, è stato vietato di lasciare stivali e ciabatte all'ingresso della scuola per decoro, interrotti i progetti con i migranti a causa del Covid, impedito di esporre la bandiera della pace perché giudicata di parte.
Abitanti della frazione, insegnanti, famiglie ed ex alunni del progetto Bimbisvegli hanno scritto una lettera al ministro Bianchi chiedendo di trovare una soluzione per poter continuare questa esperienza di scuola pubblica. Ad esempio inserendo Bimbisvegli nel Movimento delle piccole scuole dell'Indire. In attesa di una risposta dal parte del ministro, Giampiero Monaca digiuna.
Al suo fianco, Giuseppe Paschetto, insegnante candidato al Global Teacher Prize e consulente ministeriale sulle didattiche innovative, che ha lanciato l'idea di un digiuno a staffetta.