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Come si fa un giornale | La guida di Focus Junior al giornalino della scuola. Parte 3

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Siamo finalmente arrivati al punto cruciale: creare il vostro giornalino vero. Leggete l'articolo per imparare a fare un bellissimo giornalino. Anche in digitale!

Nella prima puntata su come creare un giornalino scolastico abbiamo raccontato cos'è e come lavora la di un giornale vero. Nella seconda puntata abbiamo spiegato quali sono gli elementi di un giornale. Ora continuiamo il nostro viaggio e vi raccontiamo i segreti dell'impaginazione e della stampa. Subito dopo leggerete come si può creare un modernissimo giornalino digitale spendendo pochissimo e chiuderemo con le regole che deve seguire un buon giornalista per essere davvero tale. 

Identikit del giornalista

Saper scrivere bene non è la sola qualità che deve avere un giornalista e forse nemmeno la più importante. Ecco le qualità che deve avere un buon giornalista

 

Senso della notizia. Significa capire subito quando ci si imbatte in una buona storia. Lasciate perdere storie dalle quali sapete già che non uscirà nulla di interessante.

 

Precisione. Dovete riportare le informazioni e quello che le persone intervistate hanno detto in modo accurato. Semplificare non significa banalizzare: cercate di farvi capire, usando tanti esempi, senza stravolgere il senso delle cose. 

 

Nella testa del lettore. Prima di iniziare a scrivere, chiedetevi: “Che cosa vorrebbero sapere i lettori? Che cosa devo spiegare bene?”.

 

Determinazione. La cosa peggiore che potete fare è andare dal direttore e dirgli: “Non ho trovato niente”. Che figuraccia! Non mollate mai la pista, anche se costa tempo e fatica.

 

Scetticismo. Non fate supposizioni, non abbiate pregiudizi e non date mai nulla per scontato: rischiate di prendere grandi abbagli. Nella vostra testa dovete sempre chiedervi: “Questa persona conosce davvero le cose che sta raccontando o sta dicendo un sacco di cavolate?”. E ancora: “Può avere un interesse a far credere qualcosa di non vero?”. Verificate sempre le cose che vi dicono... anche se è la mamma a farlo.

 

Non abbiate paura di commettere errori (e neanche “‘orrori’ ortografici”) e non sentitevi in imbarazzo se non sapete qualcosa. Una delle componenti fondamentali del mestiere di giornalista, infatti, è proprio il fare molte domande, senza vergognarsi e senza preoccuparsi di sembrare ridicoli. Se il giornalista non capisce una cosa, come farà a spiegarla ai lettori? 

 

Come si scrive un articolo - La regola della piramide

Ecco alcuni consigli per impostare un articolo in modo chiaro e senza dimenticarsi elementi importanti 

 

Immaginate il vostro articolo come una piramide. Alla fine leggetelo a voce alta. Così capirete se funziona e potrete togliere tutte le parole inutili. Ricordatevi di usare gli aggettivi con molta parsimonia e non parlate MAI in prima persona: i giornalisti sono invisibili.

 

L'introduzione è chiara e concisa. L'introduzione deve essere breve (max. 20 parole) e diretta e spiegare subito che cosa è successo. Es.: “La caccia è vietata. Ieri il parlamento ha votato la nuova legge”.

 

Info con esempi e numeri. Andate nel dettaglio, raccontate aneddoti, usate esempi calzanti. Evitate frasi generiche e noiose. Inserite dati e ricerche a supporto di quello  che scrivete.

 

I commenti, i pro e i contro. Se citate una persona, indicate chi è (età, professione...). Inserite commenti che diano una visione bilanciata di ciò che è successo. Se avete un commento a favore, trovatene anche uno contro.

 

La cosa più importante da ricordare (e da mettere in pratica) è che un articolo di giornale va scritto per informare i lettori dei fatti, non per dimostrare agli altri quanto siamo bravi a scrivere. Nel mondo anglosassone esiste la regola delle 5 W, ossia la lettera iniziale degli elementi che un articolo deve sempre contenere. Sono le informazioni importanti da dare, sempre, per rispondere alle domande che il lettore probabilmente si farà leggendo il pezzo.renderla migliore o peggiore. 

Eccole:

Who? Chi?
What? Cosa?
When? Quando?
Where? Dove?
Why? Perché?

Paolo Deandrea

Di chi si parla nell'articolo? Che cosa si racconta? Quando è accaduto il fatto? E dove? E per quale motivo è successa la tal cosa? Se rispondete a queste domande avrete dato al lettore la maggior parte delle informazioni che desidera sapere. E non dimenticate che il buon giornalista racconta sempre la verità dei fatti, senza nasconderla né renderla migliore o peggiore. 

 

Pronti per il viaggio?

L'insieme dei testi e delle foto, una volta organizzato come articoli, deve essere impaginato e distribuito attraverso le copie stampate. In un giornale professionale, all'impaginazione degli articoli provvedono i componenti della redazione grafica. Nel caso di un giornalino scolastico, invece, la cosa migliore per creare le pagine è partire da modelli Word pronti per giornalini. Potete scaricarli gratis da Internet, in formato pdf, dal link della riga sopra. Sono degli esempi professionali fatti con testo finto e spazio per le foto, da riempire con i testi veri e le foto giuste: un bel risparmio di tempo e garanzia di un risultato di qualità. Quelli che vi suggeriamo sono creati per Microsoft Word ma vanno bene anche per altri programmi di videoscrittura gratuiti come Libre Office o Open Office. I modelli sono in inglese ma non è difficile capire le regole da seguire. Naturalmente potete variare l'impaginazione come preferite, secondo l'argomento dell'articolo, la sua lunghezza, il numero di foto che volete mettere ecc. E potete aggiungere quante pagine volete semplicemente copiando e incollando la pagina modello. In linea di massima, se fate variazioni importanti al modello grafico, tenete conto che è meglio mettere i grossi blocchi di testo o le illustrazioni grandi in basso nella pagina (cioè al piede). Mentre i titoli, i titoletti e le illustrazioni più piccole stanno meglio nella parte alta (ossia in testa).

 

Il giornalista ai tempi di internet

 

Scrivere per il web non è la stessa cosa che scrivere per un giornale: dovete farvi trovare prima da Google, se volete che qualcuno vi legga. Ecco come 

 

La notizia nell’attacco. Sul web non ci sono scuse. Se mettete la notizia al quarto paragrafo è probabile che il vostro lettore abbia già abbandonato la pagina e sia passato ad altro. I lettori web hanno pochissima pazienza.

 

Semplicità. Vanno benissimo le frasi soggetto + verbo + complemento oggetto, più facili da leggere dal piccolo schermo di uno smartphone.

 

Niente sinonimi. Se scrivete per una rivista di carta, vi fanno “una testa così” se usate la stessa parola nel titolo, nel sommario e poi nelle prime righe del pezzo. Sul web, invece, è il contrario. Dovete ribadire più volte la parola chiave nel titolo, nel sommario e nelle prime righe. Dunque, se preparate un articolo sul gatto, scrivete “gatto, gatto e gatto”. Non “gatto, felino e micio”.

 

Paragrafi. Suddividete il vostro articolo in tanti paragrafi. Ogni paragrafo deve avere un titolo in neretto e riportare un’informazione . 

 

Google non ride. Per le riviste di carta avete imparato a fare titoli simpaticissimi? Ok, non fatelo più se scrivete per il web. Google non ha il senso dell’umorismo e “odia” giochi di parole e figure retoriche. Funzionano meglio i titoli semplici, che dicono esattamente quello che l’utente sta cercando. Ad esempio: “Video buffo di un gatto che si arrampica”. Unica concessione: le liste, che piacciono a chi legge sul web e anche a Google, se non si esagera con l’originalità. Es.: “Scuola, i 3 motivi per farla iniziare più tardi”.

 

Multimedia. è il bello del web. Al vostro articolo potete aggiungere gallery con tutte le foto che volete per raccontare meglio le vostre storie, incorporare video che avete caricato su Youtube e mettere link ad altri siti autorevoli. 

 

Content is king. In italiano: “il contenuto è il re”. Le regole sono importanti ma ricordate che, in ogni caso, Google privilegia gli articoli di qualità anche se non sono scritti perfettamente per il web. 

 

Come aprire un blog

Il blog è un sito web che riporta commenti o notizie elencati dal più recente al più vecchio. A volte il commento di un blog (si chiama “post”) può assomigliare a un articolo di giornale. La piattaforma più usata per creare un blog è quella di Wordpress. Basta seguire le istruzioni: sono semplici, anche per chi non ha dimestichezza con il web. Altrimenti potreste dare vita al vostro giornalino di classe sulla piattaforma Storify, che consente di comporre una “rivista” con testi, video, foto e commenti di Facebook.

 

Consigli

Non mettete limiti alla voglia di sperimentare nuovi modi per lanciare un giornalino di classe. Che sia sul web o con un video caricato su Youtube. Anche il telefonino non è solo “un’arma di distrazione di massa” e può diventare un utilissimo alleato per realizzare un articolo: per cercare informazioni, scattare foto, registrare un’intervista, girare un video.

 

Per rileggere la prima parte su come fare un giornalino scolastico

Per rileggere la seconda parte su come fare un giornalino scolastico

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