La storia della conquista dello Spazio è una storia ricca di imprese scientifiche che, spesso, hanno spostato più in alto di colpo l'asticella della conoscenza umana. Pensiamo per esempio all'arrivo su Plutone della sonda americana New Horizons. Oppure allo sbarco della sonda Philae sulla lontanissima cometa 67/P il 12 novembre 2014.
Tuttavia, al mondo ci sono anche persone che mettono in dubbio l'impresa più famosa di tutti: il primo sbarco dell'uomo sulla Luna, avvenuto il 20 luglio del 1969 grazie alla navicella spaziale Apollo 11 e ai due astronauti americani Neil Armstrong e Buzz Aldrin.
Queste persone sono i sostenitori della "teoria del complotto". Viene chiamata così una teoria secondo la quale, la causa di un certo evento non è quella che si conosce bensì una diversa e sconosciuta, che deriva da un complotto (ossia un intrigo segreto) o da una cospirazione (ossia l'unione di persone che lavorano assieme per raggiungere un determinato fine, di solito illegale).
Esistono tanti esempi di teoria del complotto. Il primo, che ha dato origine a questo termine, risale all'assassinio del presidente americano John Kennedy (foto sotto), avvenuto a Dallas (Texas) nel 1963: alcune persone non credevano ai risultati dell'inchiesta del Governo americano e li hanno messi in dubbio.
Negli anni successivi la teoria del complotto è stata applicata ai più svariati avvenimenti. Per esempio all'incidente di Roswell : l'8 luglio 1947 un pallone sonda dell'aeronautica americana si schiantò nei pressi di Roswell, una cittadina del nuovo Messico (Usa). I complottisti (così vengono chiamati coloro che credono alla teoria del complotto), sostengono che in realtà si schiantò un disco volante i cui resti (alieni compresi), vennero recuperati in segreto dal Governo americano e nascosti.
Oppure l'attacco alle Torri gemelle di New York dell'11 settembre 2001 (sopra): su questa tragedia ci sono varie teorie del complotto che sostengono che l'attentato non fu opera dei terroristi islamici bensì dello stato di Israele e che le torri non crollarono a causa dell'impatto con i due aerei dirottati e dell'incendio che ne seguì, bensì a causa di bombe piazzate all'interno.
Una terza teoria del complotto riguarda le cosiddette scie chimiche (sopra). Secondo i buontemponi che la diffondono, le scie di vapore acqueo che gli aerei rilasciano nell'atmosfera al loro passaggio contengono sostanze chimiche spruzzate da speciali apparecchiature nascoste negli aerei. Gli scopi di queste scie chimiche sono i più diversi. Alcuni sostengono che servono per fare ammalare gli uomini, grazie a sostanze che danneggiano il cervello, oppure ad avvelenare l'atmosfera, oppure ancora per compiere esperimenti di guerra chimica. In tutti i casi si tratta di grandissime sciocchezze.
C'è anche un fatto fondamentale per l'uomo e che viene messo in dubbio dai "complottisti": si tratta dello sbarco dell'uomo sulla Luna, avvenuto il 20 luglio 1969. Da molti anni i complottisti sostengono (secondo loro in base a "prove scientifiche", spesso in base a semplici "bla bla"), che l'uomo non è mai atterrato sulla Luna. E che le immagini dell'allunaggio sono una messa in scena cinematografica fatta dalla NASA, l'ente spaziale americano. C'è da crederci? No!
Ecco tre delle presunte prove che coloro che teorizzano un complotto a ogni costo raccontano per sostenere la loro idea.
1) La bandiera americana (quella che si vede nella foto) sventola, ma sulla Luna non c'è aria e la bandiera non dovrebbe sventolare. La NASA spiega che la bandiera non sventola, è semplicemente stropicciata.
2) Sul casco di Neil Armstrong, il primo uomo sulla Luna, si riflette un faro di illuminazione dello studio cinematografico in cui si trovava (foto sotto). In realtà il segno è così indefinito che potrebbe essere qualunque cosa.
3) La prima passeggiata lunare, vista alla moviola, sembra essere soggetta alle leggi della gravità terrestre. La NASA sottolinea, invece, che l'impressionante salto compiuto da Armstrong sarebbe stato impossibile da riprodurre sulla superficie terrestre perché sarebbero serviti cavi e gru che, nel filmato, non si scorgono (ricordiamo che nel 1969 non esistevano gli incredibili effetti speciali che vediamo oggi al cinema).
Una bellissima immagine della Terra fotografata dagli astronauti atterrati sulla Luna nel 1969.
La morale di questo racconto, cari focusini, è che non dobbiamo credere ciecamente a ciò che ci viene detto da internet, dalla tv e dai giornali. Nello stesso tempo non dobbiamo nemmeno essere contrari per principio, come se fossimo dei tifosi di una teoria piuttosto che di un'altra. L'importante, prima di decidere come la pensiamo, è cercare di farci una nostra idea, altrimenti rischiamo che altre persone decidano per noi. Insomma, la cosa fondamentale è continuare a... usare il nostro cervello, non quello di altri!