Spesso, dopo aver conosciuto qualcuno che consideriamo importante o che ci attrae e con il quale abbiamo avuto a che fare, ci chiediamo: "Gli avrò fatto una buona impressione?" oppure "Le sarò piaciuto?". Queste sono le domande che ci si pone dopo aver incontrato un potenziale partner ma anche, per esempio, un insegnante o un amico che si stima.
E spesso è possibile fraintendere la sintonia, pensando che si tratti di intenzioni romantiche, oppure può accadere di percepire di non essere a proprio agio con una persona...
Una ricerca canadese dell'Università di Alberta, pubblicata su Psychological Bulletin, ha individuato i comportamenti principali messi in atto quando ci piace qualcuno e desideriamo instaurare fiducia con lui (o con lei), ma ha anche evidenziato che uomini e donne, in tutte le culture, adoperano comportamenti simili a gradi altrettanto simili.
I segnali che ci fanno capire che piacciamo alla persona che abbiamo davanti sono: il cercare la vicinanza fisica, il copiare i movimenti dell'altro e l'avviare la conversazione, seguiti dal contatto visivo, cioè dal guardare dritto negli occhi, dall'annuire, dal sorridere e dal ridere.
Secondo lo studio, scuotere i capelli, inclinare la testa o protendersi verso l'altra persona non sono comportamenti correlati all'attrazione, al contrario di quanto potrebbe invece sembrare.
"È importante non fare affidamento solo sui comportamenti non verbali. Per sviluppare la fiducia in una relazione è importante comunicare in entrambi i modi: sia con i dialoghi sia in modo non vebale", ha detto Christine Kershaw, ricercatrice nel Dipartimento di Psicologia e co-autrice della ricerca.
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