Strano, pensavo che questa bizzarra sensazione, riguardasse soprattutto i maschi che, risaputamene , con 37,5 si piazzano a letto in prognosi riservata . Se poi, per caso, il termometro raggiunge addirittura i 38, fanno testamento e, con occhio commosso, salutano tutti, anche quelli che in realtà detestano, come se dicessero “comunque vada sappi che ti ho voluto SEMPRE bene ”.
Quando sei piccolo, in genere, la reazione di chi ti sta intorno, mamma e/o papà, è molto compassionevole: in pratica ti servono, coccolano e riveriscono con tutto quello che ti piace finché la prognosi non viene sciolta. Nel mio caso, poi, tutti erano anche particolarmente contenti quando avevo la febbre perché dicevano che diventavo più buono e mi lasciavo appunto anche coccolare (grazie tante, se stai per morire, ti scatta il meccanismo ancestrale del “dai... in fondo sono buono, risparmiami stavolta...).
Il mio consiglio quindi, oltre a sentire un medico ovviamente, è NON ROMPERE e goditi la febbre finché puoi. Sì, perché poi, da adulti, è tutta un'altra faccenda e, a servirti e riverirti, ci pensa solo il paracetamolo mentre tu inveisci contro il mondo ingrato e crudele che ti lascia morire senza nemmeno un cioccolatino o un risotto fatto come si deve.