Caro Riki, giuro, ho ROTTO le scatole a tutti ma non ho trovato una risposta soddisfacente. L’unica cosa che mi viene in mente è: non sarà una tarma secchiona che, di notte, fa gli esercizi di geometria sul tuo pigiama?
Sulla domanda di Jaky, invece, sono preparatissimo! Anche perché ,
mettendo spesso maglioni scuri, ogni tanto mi pigliava un colpo perché
non capivo che cosa diavolo fosse quella cosa nera e pelosa che sbucava dall'ombelico . Adesso, invece, tutto mi è chiaro: si chiama lanugine ombelicale e, non ci crederai, ma ci hanno fatto sopra anche uno studio scientifico nel 2001. Un ricercatore australiano, Karl Kruszelnicki dell'Università di Sydney, ha infatti analizzato 5.000
palline nell'ombelico ed è giunto alle seguenti, fondamentali, conclusioni.
1. Le palline sono fatte principalmente di fibre provenienti dai vestiti indossati mischiate a cellule della pelle morte e peli.
2. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, la lanugine proviene soprattutto dalla biancheria intima al di sotto dell'ombelico e non dagli indumenti al di sopra.
3. Lo spostamento verso l'alto avviene a causa dell'attrito con i peli del corpo : una volta staccatesi, le fibre, per sfregamento, si spostano verso l'ombelico. Non a caso, il fenomeno è più frequente nei maschi che nelle femmine e più abbondante negli anziani (che hanno peli più ruvidi e abbondanti).
4. La presenza di lanugine nell'ombelico è del tutto innocua e non richiede alcun intervento particolare.
Per questa ricerca lo scienziato australiano ha vinto un IgNobel , il premio che viene assegnato ogni anno all'Università di Harvard per le ricerche scientifiche più
assurde. Perché non ne continui la ricerca? Oppure potresti diventare un collezionista. Graham Barker, un altro australiano (si vede che lì hanno una passione!) è entrato nel Guinness dei primati perché, per 20 anni, ha raccolto circa 3.03 mg di lanugine ombelicale al giorno.