Tra le piante più famose nel periodo natalizio, c'è la stella di Natale, l'abete, l'agrifoglio e sicuramente il vischio.
A parte la tradizione di baciarsi sotto a un rametto di questa pianta, ce ne sono molte altre un po' meno conosciute.
Scopriamo quali sono insieme a Fabiola Marchet, che ha scritto il libro "Leggende e superstizioni svelate", edizioni Sandit libri.
1 - SACRO PER I CELTI
I Celti lo ritenevano una pianta sacra. Come spiega Fabiola Marchet, era "un dono degli dei, in grado di tenere lontano malattie e disgrazie. Pensavano, inoltre, che permettesse l’accesso al mondo sotterraneo e allontanasse i demoni".
2 - UN BACIO CHE PORTA BENE
Ma il vischio è noto a tutti soprattutto per una tradizione: salutare l’anno nuovo baciandosi sotto i suoi rami.
Da dove nasce? Come spiega l'esperta, "l’origine di questa usanza appartiene alla mitologia germano-scandinava. Il dio Balder, figlio di th e della dea Frigg, era buono e molto amato da tutti, e per questo invidiato da suo fratello Loki che maturò l’idea di ucciderlo. La madre fece allora giurare al popolo e a tutti gli animali, le piante e i minerali di proteggere Balder. Loki ritenne di non poter fare più nulla contro il fratello, ma poi venne a sapere che il vischio non aveva prestato questo giuramento.
La dea Frigg, infatti, aveva ignorato questa pianta perché era giovane e innocente. Il malefico Loki aveva ancora una speranza di liberarsi del fratello! Per riuscire nel suo intento decise di ingannare il cieco dio Hodhr che allenava Balder: gli consegnò una freccia costruita con il vischio facendogli credere che quella era la miglior arma da combattimento esistente. Durante un allenamento Hodhr, ignaro del subdolo imbroglio di Loki, lanciò pertanto la freccia contro Balder che, colpito, morì. La dea pianse disperata sul corpo del figlio perduto, e le sue lacrime, a contatto con il vischio, si trasformarono in bacche perlate. Inoltre, inaspettatamente, Balder riprese vita e Frigg iniziò a baciare chiunque passasse sotto l’albero su cui cresceva il vischio, che diventò pertanto il simbolo della prevalenza del Bene sul Male".
(Leggi anche: come mai ci si bacia sotto il vischio?)
3 - IL VISCHIO CHE POTEVA GUARIRE LE MALATTIE
Per le popolazioni antiche, il vischio poteva guarire malattie come la pertosse, la gotta e l’epilessia, ma anche consolidare un’amicizia, proteggere da insetti, incendi, inondazioni e spiriti maligni. "Plinio il Vecchio - spiega Fabiola Marchet - diceva che fosse una sorta di panacea in grado di curare sia l’anima che il corpo, di portare ricchezza e conciliare il sonno".
4 - UN RIMEDIO CONTRO I FULMINI
In Boemia, un tempo, veniva chiamato “scopa del tuono”: si credeva che il vischio potesse allontanare i fulmini.
5- DA PORTARE IN GUERRA
E in Africa era considerata "una pianta sacra che tutelava l’incolumità, per questo chi andava in guerra ne portava con sé alcune foglie" conclude Fabiola Marchet.
(Leggi anche: 13 belle tradizioni di Natale)
SULL'AUTRICE FABIOLA MARCHET
Ha origini friulane, ma vive da molti anni a Milano, dove gestisce un’agenzia digitale. È esperta di galateo e lifestyle, ama allestire tavole chic ed è appassionata di tradizioni popolari. Scrive per alcune riviste e magazine online e ha pubblicato una decina di libri tra cui La piccola Bibbia del matrimonio perfetto, Il libro delle ombre, Il libro degli angeli (Armenia Edizioni), I dispetti di Nedim (Edizioni EventualMente), Il piccolo libro degli spiriti della natura (Galaad Edizioni), Sulle ali degli angeli… Sulla forca dei diavoli (Edizioni Il Ciliegio).
Per maggiori informazioni sulle sue attività: www.fabiolamarchet.it/