L'ingegnere John Logie Baird, dopo anni di esperimenti, nel 1925 riuscì per la prima volta a trasmettere a distanza di immagini in movimento, ovviamente in bianco e nero. Dal suo laboratorio effettuò la ripresa di un manichino, trasmettendone il "volto" a un apparecchio ricevente posto nella stanza a fianco, dove aveva messo il primo televisore.
La televisione di Baird era costituita da un sistema che riprendeva le immagini in modo meccanico, sfruttando un sistema di ruote e ingranaggi - una specie di primitivo scanner - e da un piccolo visore.
Due anni più tardi, nel 1927, il sistema meccanico fu sostituito dal più efficiente sistema elettronico, inventato a San Francisco dall'americano Philo Farnsworth. Questi due sistemi di televisione erano chiamati televisione analogica (e usavano il famoso tubo catodico, che rendeva i televisori ingombranti, pesanti, e delicati).
Dalla metà degli anni 2000 la tv è diventata digitale e i vecchi schermi sono stati sostituiti dalle moderne tv piatte a cristalli liquidi.
Il 3 gennaio 1954 , dopo diversi anni di sperimentazione, hanno inizio ufficialmente le trasmissioni della RAI in Italia ovviamente in bianco e nero.
Pensate: i l primo giorno di trasmissioni, nel nostro Paese, esistevano solo ottantamila televisori. Bisogna tener conto che, all'epoca, il prezzo di un televisore, era equivalente ad un anno di stipendio! Nonostante il prezzo elevato però la tv si diffuse velocemente.
Nei suoi primi anni la televisione italiana era una delle più educative al mondo e, anche se rivisti oggi i suoi programmi sembrano noiosi, furono di grande aiuto nel creare un'idea dell'Italia come nazione, un'idea comune sia alle aree agricole, più tradizionaliste, sia alle più moderne grandi città.
Uno strumento di cui nella televisione dei primi anni si abusò era la censura: erano infatti vietate immagini offensive (quindi, niente ballerine poco vestite), il linguaggio doveva essere pulito e corretto, e c'era un controllo ferreo della satira politica: non si poteva parlare male del governo e degli uomini politici.