Meno conosciuta all’estero, super attesa in certe regioni d’Italia: stiamo parlando della Befana! La vecchietta con “le scarpe tutte rotte” che arriva la notte dell’Epifania, tra il 5 e il 6 gennaio, e porta ai bambini dolcetti, giochi o… carbone! Ma sai chi è davvero la Befana? Oltre a una vecchietta sulla scopa, si intende. Scoprilo con noi!
Esistono diverse ipotesi fatte da studiosi di storia e culture popolari sull’origine della Befana. Quel che sembra certo, è che l’origine del nome sia da ritrovare proprio nella parola Epifania. In ogni caso, non sono molte le zone in cui si festeggia questo giorno: pensa che in alcuni paesi non solo non esiste la tradizione della calza, ma il 6 gennaio non è nemmeno festa! E non serve andare nemmeno lontano: in Francia, per esempio.
Questo potrebbe farci sospettare sulla vera identità della vecchietta sulla scopa…
Una delle ipotesi più accreditate riguarda la nascita di Gesù. Secondo alcuni, infatti, i Re Magi chiesero indicazioni sulla strada da seguire per raggiungere Betlemme a una vecchietta, in modo da poter per raggiungere la capanna di Gesù bambino. Come sappiamo, i Re Magi avrebbero portato in dono al nuovo nato oro, incenso e mirra.
Sul momento la vecchietta non volle aiutarli, però il giorno dopo se ne pentì. Da allora, ogni anno, la notte del 6 gennaio porterebbe lei i regali ai bambini di tutto il mondo. Proprio come i Re magi avevano fatto con Gesù.
Per alcuni studiosi, invece, il termine Befana deriva dal greco "Epiphaneia", cioè "manifestazione": indicava il giorno in cui Gesù si manifestava ai tre Re Magi. Quindi l’invenzione di una vecchietta che porta i doni sarebbe sempre da ricollegare al gesto compiuto da Baldassarre, Gaspare e Melchiorre.
Secondo altri studiosi invece il nome Befana deriverebbe dal folclore italiano, anzi romano, in onore di un’antica festa che si svolgeva proprio a inizio anno in onore della dea Strenia (simbolo appunto del nuovo anno, quindi della prosperità e del buon auspicio) e in cui ci si scambiavano doni (da cui nasce il termine “strenne”).
Bastrina sarebbe l'erede della dea Strenia, da qui poi il nome è diventato Befana.
Restando a Roma in tempi più recenti, già nell’Ottocento si inscenava nella capitale (che allora non lo era, ovviamente!) l’arrivo della Befana a cavallo della scopa. Addirittura, durante il regime fascista Mussolini decise di sostituire le “toppe della sottana” con “vestito alla romana”.
Infine, il 6 gennaio sarebbe il giorno in cui San Giovanni Battista battezzò Gesù e anche quello del suo primo miracolo, cioè la trasformazione dell'acqua in vino.
La Befana, originariamente, porta doni ai bambini che sono stati bravi e carbone a quelli che invece si sono comportati male. La leggenda racconta che il periodo natalizio, tra dicembre e gennaio, era un periodo difficile per l'agricoltura: l'imperatore Aureliano aveva proclamato il 25 dicembre "festa del sole" e per 12 giorni (cioè fino alla notte del 6 gennaio) un tronco di quercia veniva fatto bruciare di continuo, e dal carbone si sarebbe scaturita tanta fortuna per il nuovo anno. Esatto: proprio il carbone della Befana. Se lo trovate nella calza quindi, rallegratevi: non siete cattivi, anzi, porta fortuna!
Che nasca dai Re Magi o dall’Antica Roma poco importa: la Befana piace proprio a tutti, soprattutto quando riempie la calze!