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Carnevale: ecco i più pazzi del mondo

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C'è chi lo festeggia tirando arance, chi facendo carri giganti e chi ballando come un matto. Ecco come si celebra di solito il Carnevale nel mondo (virus permettendo)

Sapete da dove viene il Carnevale, la festa che, a febbraio o a marzo, fa impazzire la gente di tutto il mondo? Sul libro di storia non c’è scritto ma già i greci e i romani lo festeggiavano e, già allora, “ogni scherzo valeva”: gli schiavi erano liberi e promossi a padroni, non si rispettavano le regole, si facevano balli sfrenati.

I CARNEVALI IN GIRO PER IL MONDO

E oggi, come si festeggia? Beh, oggi come oggi la pandemia cambierà molto le carte in tavole, ma si spera che già dall'anno prossimo si potrò tornarne a riassaporare le vecchie tradizioni.

Quali? Abbiamo fatto un breve giro per il mondo tra i carnevali più insoliti. A cominciare da quello di Ivrea, dove ogni anno si svolge la battaglia delle arance, nella quale centinaia di aranceri, sui carri o da terra, si sfidano tirandosi addosso migliaia di arance. Quelli a terra indossano costumi con campanelli alle caviglie e casacche semiaperte sul davanti, in modo da contenere una scorta di “munizioni”; quelli sui carri, invece, hanno costumi imbottiti e maschere di cuoio con grate di ferro per riparare il viso.

Anche a New Orleans (Usa) coloro che sfilano in corteo lanciano sulla folla oggetti ma si tratta di strisce di carta colorata, coriandoli, piccoli giocattoli e riproduzioni di monete da un dollaro con impresso il logo dei krewe, cioè i vari gruppi che organizzano le sfilate. A Viareggio, invece, i carri sono giganti: fatti di cartapesta possono essere alti 20 metri e sfilano sul lungomare della città.

Il carnevale di Tenerife (Spagna), nel 1987 è entrato nel Guinnes dei Primati ospitando 250.000 persone in una sola piazza. Quello più famoso di tutti è però il carnevale di Rio de Janeiro in Brasile. Nel 2015 ha battuto il record di turisti portando nella città carioca un milione di persone. La sua particolarità è la partecipazione alla parata di tutte le scuole di samba, il popolare ballo brasiliano, che si preparano tutto l’anno, per poi s darsi a colpi di danza e coloratissime coreografie.

Sempre in Sudamerica, sul lago Titicaca, in Perù, c’è anche il curioso carnevale di Puno: dura 18 giorni ed è contraddistinto dalla diablada, una parata dove migliaia di persone sfilano ballando con la caratteristica maschera rossa e nera di un demone.

A Binche, in Belgio, migliaia di uomini scendono invece in strada con cappotto e pantalone nero, giallo e rosso (i colori della nazione), una cintura di campanelli, zoccoli di legno, un cappello di piume che pesa tre chili e una maschera di cera: sono i Gilles, le maschere tipiche di questo carnevale. Ognuno di loro può muoversi solo accompagnato da un suonatore di tamburo, non può sedersi in pubblico e deve essere originario della città.

Persino sull’isola di Goa, in India, si festeggia un carnevale. Decine di carri, per tre giorni, invadono la città di Panaji, addobbata con luci in ogni angolo. E ogni anno viene eletto un “Re del caos” chiamato King Mo- mo che deve presiedere i festeggiamenti e viene onorato da tutti i partecipanti ai cortei, che si svolgono prima del martedì grasso.

I PIÙ STRANI

CARNEVALE DI BASILEA (Svizzera)

Il carnevale di Basilea è detto anche dei musicanti. Tutto comincia alle quattro del mattino, al rintocco dei campanili. Le luci del centro storico si spengono e inizia la suggestiva sfilata di maschere che portano delle lanterne colorate in testa, unica fonte di luce di tutta la città. 

Queste maschere dette clique, camminano lentamente suonando pifferi, trombe e tamburi. Il tutto avviene per tre lunghi giorni, fino al rintocco delle quattro del mattino del giovedì grasso che chiude i festeggiamenti. Questa festa è considerata la più popolare della Svizzera. 

CARNEVALE DI BUSOJARAS (Ungheria)

Al carnevale di Busojaras, in Ungheria partecipano i Busós, le maschere tipiche e si svolgono cortei, parate e balli.

La leggenda alla base di questo Carnevale vede gli abitanti del paese scacciati dalle loro case e esiliati nella foresta durante l'occupazione turca del XVII secolo. Un cavaliere che apparve loro, li esortò a fabbricarsi maschere spaventose e a tornare alle loro case per terrorizzare e scacciare i turchi.

Il giorno di chiusura del carnevale si chiama Farsangtemetés , giorno in cui il viene acceso un grande falò che simboleggia la fine del vecchio e l'inizio del nuovo. 

CARNEVALE DI ORURO (Bolivia)

A oltre 3.700 metri di altitudine, la città di Oruro (Bolivia) diventa il centro di una festa che dura 10 giorni, preparata per un anno interno dai suoi abitanti. Il Carnevale di Oruro è sicuramente il più colorato del Paese, grazie ai costumi ornamentali e il più rumoroso per la musica senza interruzioni. Le bevande sono distribuite a non finire. 

Diavoli danzano scatenati per le vie normalmente tranquille della cittadina, rievocando riti tribali vecchi di duemila anni. Si chiude la festa mangiando carne di lama e bruciandone le ossa avanzate. Le ceneri vengono poi sotterrate.

CARNEVALE DEL QUEBEC (Canada)

Il freddo, il gelo e le imprese sulla neve e ghiaccio sono i protagonisti del folle Carnevale del Quebec.

Oltre alle famosissime e grandiose sculture di ghiaccio realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, che ogni anno esprimono la propria creatività, realizzando opere e paesaggi meravigliosi con il ghiaccio e la neve. Imperdibile è la sfilata  notturna dei carri, così come le tipiche competizioni sportive canadesi: dalla corsa in canoa sul fiume ghiacciato, ai tornei di hockey, dal bagno di neve, alla corsa su slitta trainata dai cani.

Collaborazione ai tesi di Pia Eccher e Niccolò De Rosa

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