Il 2 febbraio di ogni anno si celebra la Candelora, la festa delle candele, una tradizione che affonda le sue radici nelle credenze e nei riti popolari di secoli e secoli fa.
RELIGIONE E PAGANESIMO
Per la religione cristiana, il 2 febbraio è infatti il giorno dedicato alla commemorazione della Purificazione di Maria, madre di Gesù Cristo, ricorrenza durante la quale si accendono le candele benedette per simboleggiare la Luce di Dio che illumina gli uomini.
La Candelora però - così come tante festività cristiane - esisteva già presso i pagani, prima della diffusione del Vangelo, e anche in quei tempi la luce era l'elemento dominante.
I primi giorni di febbraio sono infatti la finestra dalla quale si comincia ad intravedere la fine dell'inverno e l'inizio della primavera. Gli antichi dunque usavano accendere fuochi per salutare la fine dei mesi bui e freddi.
TRADIZIONE POPOLARE
Nelle credenze contadine poi, religione e superstizione si mescolano nella cara vecchia saggezza popolare.
Nelle campagne infatti, quando il meteo dei telegiornali ancora non esisteva, gli agricoltori avevano bisogno di sapere che tempo aspettarsi per poi regolarsi con il lavoro della terra.
La Candelora, che viene subito dopo i famosi giorni della Merla, era dunque utile per cercare qualche segnale che aiutasse i contadini a predire il meteo dei mesi successivi
Da qui la nascita di detti come:
Per la santa Candelora
se nevica o se plora
dall'inverno siamo fora;
ma se l'è sole o solicello
siamo sempre a mezzo inverno
Il significato è chiaro: se durante la santa Candelora, nevica o piove, significa che l'inverno sta finendo; se invece c'è anche solo un accenno di sole, il freddo resisterà ancora un po'.