1. Il più grande banchetto di cui ci sia giunta notizia è quello organizzato dal re assiro Assurnasirpal II, nell’860 a.C. Per i suoi 69.574 ospiti fece cucinare 1.000 buoi, 14 mila pecore, 20 mila piccioni, 10 mila pesci e altrettanti gerboa, piccoli roditori del deserto.
2. Cosa c’è di più americano di un hamburger? E invece no: l’uso di mangiare carne macinata è stato portato negli Usa a fine ’800 dai primi emigranti europei che venivano dal porto di Amburgo (da qui il nome). Nemmeno il ketchup è americano: deriverebbe da una salsa malese chiamata kecap.
3. Chi ha inventato le merendine confezionate? La prima ad apparire in Italia, negli anni Cinquanta del secolo scorso, fu il Mottino, versione in miniatura del panettone Motta. La più famosa arrivò alcuni anni dopo: il cioccolato Kinder, ideato da Michele Ferrero nel 1967.
4. Il primo “restaurant” della storia è nato a Parigi nel 1765: una bottega vicino al Louvre, dove si serviva una minestra calda e densa, ottima per “ristorare” il corpo indebolito. La locanda più antica ancora in esercizio (dove oltre a mangiare si poteva anche dormire), invece, è il Sobrino de Botin a Madrid: è aperto dal 1725!
5. Il pomodoro non è sempre stato rosso: i primi esemplari arrivati dall’America avevano una tonalità dorata (ecco perché si chiama così). Solo dopo molti anni, a forza di selezioni e innesti, ha acquistato il colore che tutti conosciamo.
6. Una delle invenzioni gastronomiche più riuscite del Medioevo è... la torta! Si trattava però di una pietanza quasi sempre salata: un impasto di acqua e farina cotto al forno, riempito di carne, verdure o formaggi. Facile da trasportare e da... mangiare.
7. A Roma, nel rione Monti, c’è via Panisperna. L’origine del nome è sconosciuta ma, secondo alcuni, dipende da quello che ci si mangiava: panis ac perna, che in latino significa pane e prosciutto.
8. Un piatto tradizionale della Groenlandia è il kiviaq. È una ricetta inuit e si prepara così: scuoiate una foca e riempite la carcassa di uccelli marini, con tanto di becco e piume, poi ricucite. Dopo 6 o 7 mesi il ripieno è fermentato e pronto da mangiare. Curiosi di assaggiarlo?
9. Al tempo del Re Sole, quella dei pisellini novelli, che allora erano rari e costosi, era una vera mania: i nobili facevano di tutto per accaparrarseli e sembra che le dame di corte ne tenessero da parte sempre un po’ da sgranocchiare prima di andare a letto.
10. Secondo fonti non del tutto verificate nel '700, per convincere i contadini tedeschi a coltivare patate, Federico il Grande re di Prussia le fece seminare in un campo e vi mise dei soldati di guardia. Subito il tubero acquistò nuovo fascino e molti ladruncoli trafugarono la “nuova varietà reale” per trapiantarla nel proprio orto.