L'adolescenza, passaggio obbligato per tutti, attraversa gli anni che vanno dai 13 ai 19, durante i quali si cresce molto in altezza, si scopre la sessualità e soprattutto si definisce la propria personalità. Questa fase ha un ruolo ben preciso nella nostra evoluzione. Infatti, l'improvvisa crescita fisica che ci rende a tratti un po' sgraziati e sproporzionati, tende a recuperare il tempo che l'organismo ha usato negli anni precedenti nel privilegiare la crescita del cervello, che ha dovuto apprendere abilità complesse come il linguaggio e le relazioni con gli altri.
L'evoluzione naturale, inoltre, ha fatto in modo di mantenerci piccoli e teneri il più a lungo possibile, dato che noi esseri umani diventiamo in grado di badare a noi stessi dopo molti anni dalla nascita . Il nostro rimanere piccini a lungo permette ai nostri genitori di mantenere vivo l'istinto di accudimento.
Che cosa è la famigerata “tempesta ormonale” che si agita nella testa e nel corpo di ogni adolescente?
Durante la pubertà (periodo di cambiamenti fisici attraverso i quali il corpo di un bambino diviene un corpo adulto in grado di riprodursi), gli ormoni
- in particolare estrogeni e testosterone - si attivano e provocano un'accelerazione della crescita, sia nello scheletro, sia nella muscolatura , sia nello sviluppo dei caratteri sessuali diversificati tra maschi e femmine.
Non solo: gli ormoni stimolano anche le aree emotive del cervello, favorendo i primi innamoramenti che, visto che non se ne ha esperienza precedente, possono risultare a volte addirittura traumatici. Il testosterone , poi, va a influire anche sull'amigdala, il centro cerebrale che genera sentimenti di paura e angoscia , e che pare sia alla base della maggiore aggressività che i maschi dimostrano in questo periodo. Gli estrogeni , invece, abbondanti nelle femmine, stimolano l'ippocampo , addetto alla memoria , il che renderebbe le ragazze più “sagge” e adatte a capire anche i più complicati rapporti tra compagni e compagne.