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FocusJunior.itComportamentoCose da femmina e cose da maschi

Cose da femmina e cose da maschi

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Ti volevo chiedere una cosa. Secondo te è obbligatorio essere femmina e avere abitudini da femmina ? Giglio66

Caro Giglio66, se la tua firma corrisponde alla tua data di nascita direi di NON ROMPERE e, invece di quale gioco sia più adatto a una femmina, inizierei a preoccuparmi del fatto che scrivi ancora a Focus Junior… a 41 anni! Se invece, come credo, non hai l’età dell’uomo mascherato e sei davvero una bambina direi che la tua è proprio una bella domanda.
Calcio, macchinine, lotta, pistole e il colore blu sono cose da maschio  (tanto che se ci gioca una femmina la chiamano “maschiaccio”)? E se un maschio si diverte con bambole, passeggini e trucchi rosa è necessariamente una “femminuccia” ? A guardare gli scaffali dei negozi o anche le pubblicità dei giocattoli si direbbe di sì: effettivamente ci sono giochi da maschio molto ben divisi da quelli da femmina. Ma è davvero così? O non sarà invece proprio questa divisione molto rigida , che fin da piccolissimi ci insegna che cosa è “da femmine” e che cosa “da maschi”, a influenzare i nostri gusti facendoci vergognare se ne abbiamo altri? Insomma viene prima l’uovo o la gallina? Sinceramente non lo so. Però penso che ognuno fondamentalmente debba e possa farsi la frittata come meglio crede. A me piacevano un sacco i soldatini , che disseminavo per tutta stanza in epiche battaglie che duravano ore e ore.  Ma anche, ad esempio, cucire a maglia e farmi lunghe sciarpone di lana . Una cosa da femmina? Può darsi. So però che anche i pantaloni erano da maschio un bel po’ di anni fa e adesso non lo sono più. E che non ha molto senso dire che giocare a tenere in braccio e accudire i bambolotti è da femmine visto che, ormai, lo fanno in continuazione migliaia di papà proprio come le mamme. Quindi non mi preoccuperei troppo: se i gusti e le usanze cambiano vuol dire che non sono leggi immutabili scritte nel nostro dna dalla nascita. 
Alla fine, infatti, la cosa bella del gioco , quella che mi è sempre piaciuta da bambino e che ancora adesso trovo stupefacente guardando i bambini giocare, è la capacità di trasformare qualsiasi cosa in un altro mondo : inesistente ma  avvincente  come se esistesse. Ad esempio un pezzo di legno in una pistola da usare per sconfiggere cento indiani che ti stanno assaltando. In una parola: fantasia, che non dipende dal tipo di oggetto che tieni in mano ma dal modo in cui lo pensa chi lo usa. A questo proposito magari una femmina può trovare un modo nuovo per giocare a un gioco da maschio. E viceversa. Barbie e Winx che fanno lotte e gare di rutti, soldatini rosa che bevono il tè spettegolando delle amiche… Le regole sono lì apposta per essere reinventate. Poi le differenze tra maschi e femmine non è che non ci siano. Ma, come si dice, “non è da questi dettagli che si riconosce un buon giocatore”.

 

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