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Il terrorismo fa paura, ecco come puoi combatterlo

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Ragiona razionalmente, informati, abbi coraggio e costruisci la pace a partire dal tuo nucleo di amici e parenti. Sono questi i consigli che ci ha dato il professor Alberto Pellai per contrastare la paura dell'Isis e non dargliela vinta!

Parigi, Bruxelles, Nizza, ma anche Baghdad e Damasco e ora Strasburgo, sono solo alcuni dei luoghi che l'Isis ha colpito negli ultimi anni. Di sicuro ti sarà capitato di sentire dal telegiornale, a scuola o dai tuoi genitori ciò che sta accadendo nel mondo e, magari, ti sei anche spaventato. E proprio questo è lo scopo del terrorismo: farci paura e limitarci facendoci temere per la nostra vita e per quella della nostra famiglia. Ecco perché è importante reagire e non dargliela vinta. Per farlo prova a seguire i consigli che ci ha dato Alberto Pellai, professore universitario e autore di Come parlare di Isis ai bambini (Erickson, 2016) e di Piccolo Genio! (De Agostini).

1. Ridimensiona la paura

«Se ci pensiamo, il terrorismo fa succedere pochissime cose di cui però parlano tutti molto intensamente – dice l'esperto –. Siamo noi che costruiamo nella nostra mente un mondo pieno di quelle poche cose. Ma se ragioniamo razionalmente, vedremo che statisticamente la probabilità che l'Isis faccia delle vittime nella nostra comunità (famiglia e amici) è molto basso». Eppure, il loro obiettivo è proprio quello di bloccare la vita delle persone: «di farci vivere meno, con meno piacere e positività e di farci pensare che gli altri siano nostri nemici, facendoci sentire in guerra anche se la guerra non c'è, perché noi continuiamo a vivere, a giocare e andare a scuola».

 

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Come si può reagire? «Con la strategia della vita: continuando a fare ciò che abbiamo sempre fatto e pensando alla nostra cerchia di amicizie: quanti compagni di scuola e amici conosciamo che appartengono ad altre etnie? Non sono nostri nemici, anzi, li frequentiamo da sempre, partecipando alle feste di compleanno o alla vita di classe. Ed è proprio riflettendo sulla nostra realtà che possiamo smentire la strategia della paura».

2. Informati

Che cos'è l'Isis? È vero che i musulmani sono nostri nemici? «La via più facile per rispondere a queste domande è la ricerca. Basta andare su internet e scoprirete che una parte consistente delle vittime dell'attentato di Nizza erano proprio musulmani o che una famiglia tunisina di fede islamica ha salvato due studenti italiani. Per non parlare di tutte le manifestazioni che sono state fatte dai musulmani che riportano l'hashtag #notinmyname a testimonianza del fatto che le stragi e ciò che compiono i terroristi non è stato fatto nel loro nome, o meglio in quello dell'Islam. È la dimostrazione che non sono nostri nemici, ma che soffrono anche loro».

 

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3. Abbi coraggio

Magari la maestra o i vostri genitori vi hanno impauriti con quello che vi hanno raccontato sull'Isis, o magari vi impediscono di andare in gita scolastica, hanno cancellato le vacanze o evitano di prendere il treno o la metropolitana. «È possibile che anche loro siano impauriti e arrabbiati e in questo modo diventano degli amplificatori del disagio e della paura. La strategia migliore, in questo caso, è distanziarci da ciò che stanno dicendo e fargli vedere che vogliamo vivere e vedere il mondo, contrastando la loro paura con il nostro coraggio».

4. Il cambiamento parte da te

Spesso pensiamo che sia compito degli altri costruire la pace nel mondo, ma in realtà è una cosa che parte da noi, dal nostro comportamento. «Ci dobbiamo sentire responsabili e ogni giorno possiamo fare piccole scelte nella direzione della cooperazione e non del conflitto».

 

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Del resto, la natura ha sempre premiato quei gruppi di animali che collaborano e non si fanno la guerra. «Tutte le specie che si sono evolute sono quelle che hanno fatto squadra e non hanno costruito meccanismi di antagonismo all'interno del branco. E se l'uomo vuole sopravvivere dovrà imparare a fare la pace con tutte le diversità che si trovano nella sua specie».

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