Federico ha scritto al nostro Doc Ste, lo psicopedagogista Stefano Rossi, per chiedere un consiglio che sembra banale, ma non lo è. Leggi qui perché.
Caro Federico, innanzitutto ricordati che la paura è come una moneta a due facce. La prima è la paura amica, molto utile perché ci avverte di un pericolo reale. Immagina di trovarti in giardino davanti a un cinghiale inferocito: la paura amica, saggiamente, protegge la tua vita e ti urla di scappare.
In altre situazioni, invece, la paura può bloccarci di fronte a qualcosa di importante e non pericoloso: per esempio suonare al saggio scolastico di fine anno. Questa, in effetti, è una paura-nemica, perché ci fa temere così tanto di sbagliare che ci blocca. Adulti e amici possono cercare di rassicurarci, ma nella nostra testa ronza un solo pensiero: «Non lo voglio fare! Ho troppa paura!». Per sconfiggere la paura-nemica, caro Federico, ti rivelo una formula che di solito funziona.
È la formula del passo avanti e del passo indietro, che così recita: Se tu fai un passo avanti, la paura farà un passo indietro e diventerà più piccola. Se invece tu fai un passo indietro, la paura farà un passo avanti e diventerà lei la più grande.
Sono sicuro che spesso l’hai applicata senza saperlo.
Ti sei accorto che, quando hai deciso di fare “un passo avanti”, dopo un primo momento di agitazione la paura è scomparsa?
E che alla fine, indipendentemente da come è andata, ti sei sentito fiero e felice di aver fatto qualcosa di nuovo?
Ecco come si sconfigge la paura-nemica. Fai un passo avanti e lei lo farà indietro... lasciandoti con la medaglia d’oro della soddisfazione!