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Chi sono gli stupidi per la scienza

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Chi sono gli stupidi per la scienza
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Rimbambiti, più che stupidi. Non è un insulto, ma quello che stiamo diventando secondo nuove ricerche. Ecco chi sono gli stupidi per la scienza.

Un uomo, in South Carolina (Usa), si versa per sbaglio della benzina nel bicchiere, ma si accorge dell’errore  appena inizia a bere.

Per riprendersi dallo scampato pericolo decide di... accendersi una sigaretta! Risultato: la benzina che aveva ancora in bocca prende fuoco. L’uomo, morto a causa dell’incidente, ha vinto il premio dei Darwin Awards (intitolato allo scienziato che teorizzò la selezione naturale), un concorso per le morti più stupide.

Perché ce ne sono tanti?
A volte, gli stupidi vengono “eliminati” dalla loro stessa natura, ma se fosse così ormai non ce ne dovrebbero essere più in circolazione. Invece ce ne sono ancora tanti. In realtà ci sono studi che dimostrano che la media del QI, il quoziente intellettivo umano, si è alzata negli anni.

FILM - THE DARWIN AWARDS - 2006 - FOTO DI SCENA - Joseph Fiennes
Regia di Finn Taylor (FILM - THE DARWIN AWARDS - 2006)
Credits: ipa agency

E allora perché continuiamo a fare cose stupide?
Perché esistono ancora pregiudizi, bullismo, guerre
e cattiverie a cui è difficile dare un senso? Il fatto è che quando facciamo una scelta o prendiamo delle decisioni non usiamo solo la testa, ma anche il nostro istinto, che spesso ci fa preferire la via semplice e stupida a quella complicata ma intelligente: per esempio alcuni scelgono di copiare dal più bravo il compito di matematica invece di studiare, e altri arrivano a usare la forza al posto delle parole. Così anche chi ha un QI alto può compiere azioni stupide, perché anche se ha “tanto cervello”, magari preferisce usarne pochissimo.

Proverbio giapponese: “Chi scala il monte Fuji una volta è un uomo saggio, chi lo scala due volte è uno stupido
Credits: ipa agency

... bisogna pure usarlo. Per questo Daniel Kahneman, Amos Tversky e Keith Stanovich, ricercatori all’Università
di Princeton, assieme alla capacità di ragionamento di una persona (il QI appunto), ne studiano anche il QR
(quoziente di razionalità), cioè quanto cervello usa. Se uno ha un QR ottimo riesce a valutare sia la soluzione più facile e intuitiva sia quella più logica e ragionata prima di fare una scelta; in più sa essere obiettivo, cioè riconosce in tempo quando sta per prendere una scorciatoia o sta facendo una valutazione basandosi su un
pregiudizio ed è così in grado di prevenire lo sbaglio.

Crescere con un animale domestico aiuta a sviluppare l’empatia, cioè l’abilità di capire cosa provano gli altri: se sei empatico sei meno superbo e più intelligente. Dillo ai tuoi...
Credits: ipa agency

I motivi principali per cui si fanno cose stupide.
Anche con un QR alto può capitare di scegliere la soluzione più stupida, perché  influenzati da fattori esterni. Succede per esempio quando si soffre per amore: le distrazioni emotive sono le principali cause di azioni stupide ed errori. Un altro fattore di “rischio-stupidità” è il potere: quando si ricoprono ruoli importanti è facile sentirsi superiori agli altri: un responsabile di classe per esempio, credendosi più intelligente di quello che è, può pensare di non aver bisogno di consigli e, sopravvalutando le sue scelte, rischia di commettere grossi sbagli. Come se non bastasse la stupidità è contagiosa: tendiamo a fare una cosa stupida perché la fanno tutti i nostri amici o ci credono in tanti.

Imparare dagli errori da diventare intelligenti
Insomma, anche se sei intelligente fare cose stupide a volte è inevitabile. Se però sai riconoscere i tuoi errori, sei anche in grado di imparare a evitarli, diventando sempre più intelligente. C’è anche chi pensa infatti che la stupidità abbia una funzione evolutiva: gli sbagli e le sbadataggini ci aiutano a migliorare. Cosa succederebbe se non ci accorgessimo mai di sbagliare ripetendo sempre gli stessi errori? Diventeremmo completamente idioti.

 

chi sono gli stupidi per la scienza
Il diagramma sulla stupidità di Carlo Maria Cipolla.
Credits: wikipedia

L’economista Carlo Maria Cipolla ha elaborato uno schema (qui sopra) in cui divide le persone in 4 categorie a seconda del tipo di azioni che compiono: gli stupidi sono quelli che fanno un danno agli altri facendosi pure... autogol. Quelli che creano benefici agli altri facendosi del male sono sprovveduti, non stupidi. E non lo sono nemmeno i banditi che invece fanno l’esatto opposto. Gli intelligenti? Sono quelli che riescono a fare del bene sia a se stessi sia agli altri. Tieni sempre a mente questo schema quando devi prendere una decisione o non riesci bene a capire come valutare le scelte degli altri.

E se fossi stupido?
Ti è venuto il dubbio? Prova a collocarti nel diagramma: se pensi che sì, a volte ti capita di essere stupido, probabilmente sei intelligente.

E se pensi di essere intelligentissimo? Forse sei troppo vanitoso, come il re della favola I vestiti nuovi dell’imperatore, che compera da due sarti imbroglioni un abito bellissimo ma invisibile agli stupidi (perché non esiste). Nessuno, re compreso, osa confessare di non vederlo, per non passare per stupido. Così il re sfila in mutande davanti ai sudditi che si complimentano per l’abito, finché un bambino urla: “Il re è nudo!”. Svelato l’inganno, tutti si mettono a ridere ma il re continua la sfilata, perché ormai si è fatto imbrogliare e non ha altra scelta. E tu? Sei sempre in tempo per decidere di “scacciare” la stupidità, la tua e quella degli altri, imparando a pensare con la tua testa.

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