Luciana Littizzetto ha fatto un bellissimo monologo sulla bellezza durante il Festival di Sanremo. L’ho ascoltato (un po’ in ritardo, confesso..) qualche giorno fa. Il suo discorso, al primo ascolto, mi era parso molto bello.
Se non l'hai visto eccolo qua
Costanza , la ragazza che sta a sinistra, è cieca e la foto l’ha voluta fare lei. Una foto che non vedrà mai. Ma ha voluto immortalare un attimo di felicità . Costanza, oltre che essere cieca, ha grossi problemi a deambulare: per muoversi su tratti medi, usa la carrozzina. Lei non rientra in nessuna delle “categorie” elencate dalla Littizzetto: non è down, non le manca un braccio e nemmeno una gamba, eppure cammina parzialmente e non vede (per chi se lo stesse chiedendo, ha un cervello perfetto!) e sinceramente non rientra nemmeno nei canoni di bellezza hanno inculcato anche a me. Guardandola non viene proprio da dire “che bella!!”.
Eppure. Eppure ai miei occhi Costanza è bellissima , come lo sono tante delle persone che io frequento e che non sempre hanno tutte le rotelle o tutti gli arti a posto. Come mai? Come faccio a vedere oltre l’apparenza ? Faccio qualcosa che probabilmente nessuna delle persone che ha applaudito la Littizzetto fa o avrà mai voglia di fare: le
rendo parte della mia vita. Le vivo, le frequento, le conosco, le ascolto, le porto in giro, le coinvolgo nella mia vita e nei miei pensieri.
Guardando quella foto, io veda una bellissima ragazza cieca sul lato sinistro, che ha voluto fare una foto che non vedrà mai. E so che ha voluto farla perché spera che io la guardi e che la veda sorridente mentre mi abbraccia felice. E allora mi rendo conto che la bellezza vera sta negli occhi di persone come lei.