Se una o più persone ti hanno preso di mira con offese e insulti, e gli attacchi durano da qualche tempo, allora è probabile che tu sia vittima di bullismo.
Un litigio con gli amici, ad esempio durante una partita di calcio, può sempre capitare, ma perché si possa parlare di bullismo significa che c’è l’intenzione di farti del male per spaventarti e sottometterti e infine isolarti dagli altri compagni.
Ci sono altri segnali che permetteranno a te e ai tuoi genitori di riconoscere che sei vittima di bullismo.
Altri campanelli di allarme possono essere dei malesseri fisici prima di andare nei luoghi di aggregazione dove accadono gli episodi di bullismo:
Anche se non hai voglia di studiare, o non riesci più a fare gli esercizi che prima facevi con facilità, potrebbe essere un effetto dello stress dovuto agli attacchi dei bulli.
Forse avrai difficoltà a parlare di quello che ti è successo. È normale. Provi vergogna e imbarazzo, ed è proprio su queste cose che il bullo costruisce la sua forza. Questo succede soprattutto se le offese sono basate su qualcosa che tu per percepisci come un tuo difetto, e allora tenderai a non parlarne perché saresti costretto a evidenziare ciò che tu vedi come un problema.
Tenderai a rimanere in silenzio anche per paura che il bullo possa vendicarsi, ma così peggiorerai solo le cose. Resistere agli insulti non farà altro che complicare la situazione.
Come vedi, a causa del bullismo è in gioco anche il tuo benessere mentale e quindi non devi mai trascurare il problema. Parlane con i tuoi genitori o con l’insegnante e chiedigli anche quali sono le misure preventive e i comportamenti per contrastare gli atti di bullismo.
fonti: Nobullying.com e Telefono azzurro