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Tutti conoscono la leggendaria forza dell’incredibile Hulk ma anche alcuni scarabei non sono da meno. Lo scarabeo stercorario può sollevare un carico 800-1.000 volte più pesante di lui: come se un uomo di 70 kg sollevasse 10 elefanti! Tutta questa potenza gli serve per spingere per centinaia di metri “palle” di escrementi, all’interno delle quali la femmina depone le uova. Ma anche lo scarabeo rinoceronte (Allomyrina dichotoma, nella foto) è altrettanto forte.

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Misurano solo 1 mm, ma i tardigradi sono tra gli animali più resistenti del pianeta. Non sono insetti, ma loro lontanissimi parenti, che si trovano quasi sempre in acqua però sopravvivono anche sulla terraferma. Se l’ambiente dove si trovano diventa ostile “spengono” il loro organismo e attendono tempi migliori, manifestando doti di sopravvivenza imbattibili: possono rimanere senza acqua per anni, resistere alle radiazioni, a temperature estreme (+100 e –200 °C) e sopravvivere addirittura nello spazio. Proprio come Superman.

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Come Mystica degli X-Men, anche i polpi sono dei “mutaforma”, campioni dell’inganno e del camuffamento. Nessuno, però, batte Thaumoctopus mimicus, che vive nei bassi fondali sabbiosi dell'Arcipelago indonesiano. Per proteggersi in questi spazi aperti e pericolosi, può cambiare forma e modo di muoversi, imitando vari animali evitati dai predatori: serpenti marini, meduse e pesci dotati di aculei velenosi.

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Come per Daredevil, il supereroe cieco di Hell's Kitchen, anche i grandi cetacei hanno un bio-sonar che consente loro di comunicare, orientarsi, cacciare e, in alcuni casi, stordire le prede. I grandi capodogli, lunghi più di 20 metri, sono le balene capaci di emettere i suoni più potenti, ma nessuno sa dire se questa tecnica sia utile anche per mettere ko le loro prede più grandi e temibili: i calamari giganti. Armati di 10 tentacoli che possono superare i 10 m di lunghezza e di un “becco” grande come la testa di un uomo, questi molluschi sono apparentemente “sordi” alle emissioni sonar e capaci di individuare il capodoglio in anticipo grazie agli enormi occhi.

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In Camerun, in Africa Centro- orientale, è stata scoperta pochi anni fa una rana, Trichobatrachus robustus, con un meccanismo di difesa unico al mondo: quando è in pericolo, dalle zampe posteriori fa fuoriuscire, grazie a un muscolo, una serie di piccole lame ossee, che perforano la pelle e rimangono esposte fnché servono. Proprio come gli artigli di Wolverine!

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Anche se scontato, l’Uomo ragno non poteva mancare in una galleria di supereroi ispirati al mondo animale. La seta dei ragni è infatti un materiale straordinario, superiore al nylon e al kevlar, quanto a elasticità e resistenza. Anche l’acciaio è battuto a parità di spessore: il metallo non è altrettanto elastico e risulta anche molto più pesante. E proprio come Spiderman, i ragni usano la tela in molti modi diversi, ma soprattutto per catturare le prede, come fanno i grandi ragni tropicali Nephila, capaci di costruire robuste ragnatele ampie fino a due metri.

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Potreste pensare che gli insetti sui rami sospesi su un corso d’acqua siano una preda impossibile per i pesci. Ma non è così per i pesci arcieri, che sanno “sparare” gocce di acqua a 50 cm di distanza (alcuni superano anche il metro), mirando con grande precisione sui bersagli vicino alla superficie. Ci riescono grazie a una improvvisa compressione dell’acqua nella bocca, che dà vita a un autentico proiettile liquido. Non saranno come Cyclops, capace di lanciare un raggio di energia dagli occhi, ma...

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Nei fumi torbidi dell'Amazzonia non si riesce a vedere molto sott’acqua e non mancano i predatori, come
caimani e piranha. Per sopravvivere e catturare le prede un’arma segreta fa davvero comodo, ad esempio un generatore di scariche elettriche. L’anguilla Electrophorus electricus, al pari delle torpedini marine,
può emettere scariche a 600 Volt e 1 Ampere per stordire gli altri pesci e poi inghiottirli. Non sarà come quella generata da Tempesta degli X-Men, ma la scarica può essere molto pericolosa per noi uomini (un po’ come mettere le dita nella presa della corrente per un attimo).

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Le scimmie sono molto agili sugli alberi, usando anche gambe e coda per aumentare i punti di appoggio. Ma il gibbone, una grande scimmia del Sud-est asiatico, non ha neppure bisogno della coda: si muove tra i rami con le sole braccia più veloce di qualunque altro primate. Usa una particolare tecnica detta brachiazione: oscilla appeso a un ramo e poi si dà lo slancio in avanti muovendosi con una andatura ad altalena che gli consente anche di saltare da un albero all’altro. Il ginnasta più allenato non potrebbe fare meglio. Il rapidissimo Quicksilver, però...

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L’ornitorinco è talmente strano che, quando gli europei ne videro uno morto per la prima volta, 200 anni fa, pensarono si trattasse di uno scherzo. Invece esiste davvero: vive solo nei corsi d’acqua dell’Australia orientale e ha un assurdo “becco da papera” dotato di sensori in grado di individuare sul fondale le emissioni elettriche di piccoli crostacei e insetti dei quali si nutre. Un po’ come fa il Professor X degli X-Men quando si collega a Cerebro.

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Di solito i gamberi si nutrono di piccoli organismi, alghe o animali morti, ma c’è anche chi ha fatto della cattura delle prede un’arte. I gamberi mantide sono specialisti dell’agguato: catturano piccoli animali con un rapido scatto delle braccia, impiegando una tecnica che ricorda quella della mantide religiosa. Il coloratissimo Odontodactylus scyllarus, in particolare, può colpire la preda con le proprie chele, trasformate in clave corazzate (come il martello di Thor), a una velocità di circa 80 km/h, che nell’elemento liquido è un autentico record.