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FocusJunior.itAnimaliAnimali domestici: cani, gatti e altri petQuali problemi di salute provoca al cane il muso schiacciato? Risponde il veterinario

Quali problemi di salute provoca al cane il muso schiacciato? Risponde il veterinario

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Quali problemi di salute provoca al cane il muso schiacciato? Risponde il veterinario
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Il muso schiacciato di alcuni cani, ad esempio i carlini o i bulldog inglesi, li fa percepire ai nostri occhi come più carini, teneri o buffi, ma in realtà può dare origine a molti problemi di salute come una costante difficoltà respiratoria.

I cani appartenenti alle razze brachicefale hanno come caratteristica estetica comune la testa rotondeggiante e il muso schiacciato, elementi che li fanno apparire carini, goffi e simpatici ma che in realtà nascondo un grande problema per la loro salute. Devi sapere che queste caratteristiche sono state ottenute in anni di manipolazione genetica da parte dell'essere umano, che però non si è preoccupato delle possibili conseguenze sui cani. Abbiamo chiesto a Gérard Mangiagalliveterinario e direttore sanitario della clinica veterinaria europea di Milano, di spiegarci quali siano.

Le razze con il muso schiacciato

Le razze dove i cani hanno il muso schiacciato sono diverse, ma tra le più note troviamo:

  • Boxer
  • Carlino
  • Boston terrier
  • Cavalier king charles spaniel
  • Bouledogue francese
  • Bulldog inglese
  • Dogue de Bordeaux
  • Bullmastiff
  • Shar pei
  • Pechinese
  • Shih tzu.

Perché alcuni cani hanno il muso schiacciato?

Questo loro aspetto con il muso schiacciato, diverso dalle altre razze canine, piace molto ma è bene sapere che è frutto di una manipolazione genetica ottenuta nel tempo dall’uomo, a seguito della quale la larghezza della testa è superiore alla sua lunghezza. Oltre a essere dei cani “buffi” e “carini”, è necessario considerare che sono potenzialmente patologici, cioè potrebbero manifestare diverse malattie, per via della loro conformazione cranica.

Muso schiacciato: i problemi di salute

L’accrescimento osseo della testa, infatti, si sviluppa prevalentemente in larghezza ma non in lunghezza: cosiddetti tessuti molli, contenuti all’interno, non sono stati proporzionalmente ridotti e questo provoca una situazione patologica denominata “Sindrome brachicefalica” o “Sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori”. Il loro respiro rumoroso, la loro facile affaticabilità, il russare e le sincopi vengono spesso viste come ironiche e folkloristiche, ma sono invece sintomi di una notevole e costante difficoltà respiratoria.

Le difficoltà respiratorie

In questi animali, il flusso di aria inspirata è sempre ridotto a causa delle vie nasali inesistenti e della conformazione schiacciata della laringe. Questo comporta, in caso di una richiesta maggiore di aria durante uno sforzo o nel periodo estivo, l’accelerazione del respiro che nel cane rappresenta l’unico metodo di raffreddamento dell’organismo.

La strozzatura delle vie aeree porta a un’accelerazione smisurata della frequenza respiratoria, come un dispendio energetico superiore alla norma e, nei mesi estivi, in caso di elevata umidità nell’aria, la situazione peggiora perché l’acqua presente nell’aria è un ulteriore ostacolo agli scambi respiratori e provoca il surriscaldamento dell’intero organismo, fino ad arrivare al cosiddetto “colpo di calore”.

I cani brachicefali e il caldo

Il colpo di calore si manifesta, in questo preciso caso, quando l’organismo non riesce a raffreddarsi con l’aumento della frequenza respiratoria, portando la temperatura corporea a più di 41°C: se mantenuta per diverse ore potrebbe addirittura provocare la morte dell’animale.

Per questo motivo, in generale i cani brachicefali sopportano poco il caldo e i soggetti anziani, obesi e con forti problemi respiratori devono evitare assolutamente l’attività fisica durante le giornate molto calde e soggiornare in ambienti con aria condizionata.

Per prevenire queste difficoltà tutti i cani di queste razze dovrebbero fare, dal proprio veterinario, una valutazione della sindrome brachicefalica intorno al sesto mese di vita e un controllo cardiologico visto che sono portatori di numerose cardiopatie congenite come la cardiomiopatia dilatativa nel cavalier king Charles o la stenosi aortica nel bulldog inglese.

Quando intervenire

Il sintomo principale che può fungere da campanello di allarme è il russamento, sempre patologico. In questi pazienti è indispensabile procedere con un intervento chirurgico per facilitare maggiormente l’ingresso dell’aria nei polmoni.