Con l’arrivo dell' autunno e poi dell'inverno , molti animali si mantengono attivi e riescono a procacciarsi il cibo nonostante il clima rigido e la natura assopita. Invece, c’è chi non ha un fisico adatto a sopportare il freddo intenso. Chi, per rimanere caldo, dovrebbe spendere troppe energie e non avrebbe cibo a sufficienza per crearle e chi, infine, non troverebbe proprio più di che sfamarsi.
Come superare queste difficoltà? Alcuni emigrano, partono per paesi caldi . Altri, tra i mammiferi, gli insetti e gli anfibi, per risparmiare energie... vanno in letargo : si addormentano ben nascosti nella tana, non mangiano per mesi e sopravvivono bruciando le riserve di grasso accumulate prima dell'inverno. Subiscono un forte rallentamento delle funzioni vitali , quali respirazione e pulsazioni sanguigne. La t emperatura corporea si abbassa fino quasi al congelamento (intorno ai 10°), l'apparato digerente è inattivo e la sensibilità ridotta al minimo : un vero e proprio mutamento fisiologico, che permette loro di sopportare questo lunghissimo digiuno. Qualcuno, però, ogni tanto apre un occhio per sgranocchiare i semi che si è portato in tana. La durata di questo torpore varia a seconda della temperatura esterna , più lungo sarà l'inverno e più duraturo sarà il letargo dell'animale.
Tra i più famosi animali che cadono in questo stato di torpore sonnolento troviamo il ghiro (da qui il modo di dire "dormi come un ghiro!" ) che dorme fino a 6 mesi, svegliandosi sporadicamente per mangiare qualche piccolo frutto e poi riaddormentarsi; le marmotte , i ricci e gli orsi . Nei paesi freddi anche altri animali cadono in letargo: serpenti, lucertole, chiocciole, tartarughe, rospi, rane, vermi, farfalle e tantissimi insetti (anche se alcuni insetti restano in vita anche congelati)!