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Non ci crederete ma anche i pesci dedicano molte attenzioni alle loro compagne. Il maschio dello spinarello (Gasterosteus aculeatus), un pesce che vive anche nei fiumi italiani, costruisce un nido di alghe che ricorda un letto a baldacchino per impressionare le femmine. Quelle meglio disposte vengono invitate dal maschio a entrare nel nido con una breve danza. Qui la compagna si ferma per qualche ora, protetta dal maschio e dalla sua struttura e, se il “letto” è di suo gradimento, lascia che il maschio fecondi le sue uova. Poi si allontana: sarà lui a occuparsi delle uova fino alla schiusa.

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Quando vogliono corteggiare una femmina alcuni maschi di scimpanzé (Pan troglodytes) sembrano avere un approccio simile a noi uomini. Diversamente da altri animali, non portano un unico dono pretendendo di fare colpo subito, ma scelgono un approccio graduale, fatto di tanti piccoli gesti: un boccone saporito messo da parte per lei, una carezza, un po’ di “spulciamenti”, che alle scimmie piacciono moltissimo. Si tratta in pratica di una strategia di corteggiamento a lungo termine, apparentemente unica nel mondo animale. E quando arriva il momento di scegliere un compagno le femmine si ricordano più facilmente di questi maschi gentili.

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Un rapido tuffo e via con la preda: il martin pescatore (Alcedo atthis) è un cacciatore formidabile, che sorprende piccoli pesci sotto la superficie dell’acqua. Subito dopo la cattura, li uccide sbattendoli su un ramo con il lungo becco e li ingoia interi a testa in giù, per evitare che squame e pinne si incastrino nella gola. La femmina tiene in gran considerazione le doti di pescatore del maschio, così, quando arriva la stagione degli amori, lei si aspetta che un maschio all’altezza della situazione le regali un bel pesce.

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Quasi tutti i gatti domestici portano le prede catturate e ancora vive (lucertole, scarafaggi, topolini, piccoli uccelli...) in regalo ai loro proprietari. Sembra che le femmine si comportino così molto più spesso dei maschi. È infatti probabile che le gatte, anche se non hanno piccoli, provino l’istinto di portare a casa delle prede, per insegnare ai loro gattini a cacciare, esattamente come avviene in natura anche tra i felini più grandi. In pratica la micia ci considera come figli non troppo bravi nella caccia, che devono fare progressi in una disciplina molto importante per sopravvivere.

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I licaoni (Lycaon pictus) fanno della cooperazione il loro punto di forza per sopravvivere nelle savane africane, dove cacciano in gruppo gnu e gazzelle, che catturano dopo lunghi inseguimenti. Quando nascono i piccoli licaoni, un pugno di adulti rimane a guardia delle cucciolate, senza possibilità di procurarsi da mangiare. Fortunatamente i cacciatori non dimenticano i loro compagni e, una volta rientrati, rigurgitano una parte della preda consumata perché anche gli altri possano nutrirsi. L’idea fa un po’ schifo ma per i licaoni di guardia è un grande regalo, sotto forma di un rapido pasto. La volta successiva i gruppi si daranno il cambio e le guardie più esperte potranno andare a caccia.

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Tra i ragni, le femmine sono quasi sempre più grandi dei maschi e molto aggressive, anche verso i membri della propria specie. Per evitare brutte sorprese il ragno Pisaura mirabilis, molto comune anche da noi, porta alla femmina un regalo di nozze, sotto forma di una piccola preda, rivestita da un sottile velo di seta bianca.
Al momento giusto il maschio la offre con grande attenzione alla femmina, che quasi sempre si concede, se il regalo è di alto livello. Capita spesso, però, che il maschio, subito dopo l’unione, cerchi di riprendersi il dono - e a volte ci riesce pure - per andare a corteggiare un’altra femmina.

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Anche tra animali una bella casa è un investimento importante e un regalo di sicuro successo. I maschi degli uccelli tessitori africani (Ploceus velatus) lo sanno bene e si impegnano a fondo nella costruzione di robusti nidi a forma di palla, costruiti con erba secca intessuta. Questi uccelli però, per proteggersi dai predatori, nidificano tutti assieme sullo stesso albero, quindi la competizione è terribile: ogni maschio deve curare il nido nei minimi dettagli per essere considerato dalle femmine, che sono molto schizzinose. Non conta solo la qualità del nido, ma anche la posizione: né troppo in basso ed esposto ai predatori, né troppo in alto, per evitare il caldo. Se tutto è stato fatto a dovere, la femmina si concede e si prende la “casa”, dove deporrà le proprie uova.

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Non è un rapace come l’aquila e il falco, ma l’averla maggiore (Lanius excubitor) è uno degli uccelli predatori più efficienti. Sorveglia i campi dalla cima di una pianta e si tuffa rapidamente sul terreno per catturare grandi insetti, lucertole, addirittura topolini e piccoli uccelli. Il maschio mette a frutto le sue doti di cacciatore per incantare la sua futura compagna: espone le proprie prede, infilzandole sulle spine degli arbusti. La femmina corteggiata è quindi libera di esaminare il bottino e servirsi della dispensa a suo piacimento.

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Le noci delle palme sono un alimento nutriente, ma sono anche dure e difficili da aprire. Le scimmie cappuccine del Brasile (Cebus libidinosus) hanno inventato un trucco davvero ingegnoso per accedere all’interno del frutto: usano una roccia come incudine e una pietra sferica e pesante come martello (vedi foto). Ma anche con un buon piano come questo ci vuole molta esperienza per avere successo: bisogna saper scegliere le pietre adatte e fare i movimenti giusti. Per questo le giovani cappuccine passano molto tempo a guardare gli adulti più esperti, che spesso concedono agli spettatori di tentare a loro volta, prestando loro le pietre migliori o regalando una noce quasi aperta per fare pratica.