LE MUCCHE DEL SINDACO SONO SALVE
ITALIA – Dopo due anni di battaglie giuridiche hanno vinto gli animalisti e tutte le mucche sequestrate per maltrattamento a un allevatore di Groppello d’Adda, in provincia di Milano, hanno raggiunto le loro nuove case dove potranno scorrazzare libere nei prati in attesa di morire di vecchiaia, lontano dal mattatoio.
La complessa storia inizia nel 2019 con i controlli dei carabinieri dei Nas e degli operatori Ats partiti a seguito della denuncia di un privato cittadino sulla presenza di 38 mucche ammassate in una stalla in pessime condizioni igienico sanitarie, denutrite e legate. I controlli verificano il grave maltrattamento e gli animali vengono confiscati e affidati al Sindaco di Groppello, che ne diventa il custode giudiziario. Per vendere le mucche sequestrate come animali da macello vengono indette ben quattro aste, tutte andate deserte, e al contempo si alza il fronte degli animalisti capitanato dalla Meta, il Movimento etico tutela animali e ambiente, che chiede la custodia degli animali e convince i compratori interessati a tirarsi indietro. Attraverso i suoi avvocati, anche l’allevatore torna a rivendicare la proprietà degli animali, che hanno un valore commerciale.
Poi il colpo di scena: il giudice decide di affidare la custodia alle associazioni animaliste e nelle settimane successive tori, vacche e vitellini separati in gruppi più piccoli raggiungono i rifugi in Piemonte e Toscana, finché l’intera mandria viene trasferita. L’arrivo degli animali in uno dei santuari è stato ripreso in un commovente video dove le mucche intimidite scendono una dopo l’altra dal camion percorrendo l’ultima rampa che le separa dalla libertà.
Guarda i video delle mucche trasferite nella loro nuova casa accogliente!
SEPOLTE VIVE PER QUASI DUE MESI
SPAGNA – Migliaia di api sono sopravvissute per 50 giorni sotto la cenere lavica del Cumbre Vieja sull’isola di La Palma, alle Canarie. Il materiale sprigionato durante le eruzioni ha raggiunto sei alveari, che nella stagione primaverile ospitano fino a 40mila api ciascuno, seppellendone completamente un paio. Solo le api di un alveare non ce l’hanno fatta, mentre negli altri sono state ritrovate tutte vive dagli agenti della Guardia Civil, che hanno scavato a lungo per dissotterrare le casette stando attenti al pungiglione dei soldati.
Secondo gli esperti, gli insetti sono sopravvissuti perché sono stati travolti soprattutto da piccoli lapilli ed è rimasto un minimo passaggio di aria; inoltre, il proprietario delle arnie non aveva ancora raccolto il miele accumulato durante l’estate, una preziosa fonte di cibo senza la quale gli insetti sarebbero morti di fame.