SENTINELLE CONTRO I BRACCONIERI
SUDAFRICA – Il rinoceronte nero (Diceros bicornis) ha un udito ottimo e un olfatto raffinato, ma è quasi cieco. Per fortuna ospita sul corpo le bufaghe dal becco rosso (Buphagus erythrorhynchus), che oltre a ripulire i mastodontici erbivori dai parassiti, di cui si nutrono, funzionano anche da sentinelle in caso di pericolo, per esempio in presenza dell'uomo. La scoperta è avvenuta nel parco di Hluhluwe-Imfolozi dove Roan Plotz, ricercatore dell’Università australiana di Victoria, a Melbourne, ha condotto uno studio su una popolazione di rinoceronti neri in parte muniti di rilevatore satellitare. Le osservazioni hanno dimostrato che gli uccelli emettono dei segnale di allarme avvertiti dall'ospite e sono in grado di allertare i rinoceronti in presenza di potenziali bracconieri. Secondo lo studio, tra il 40% e il 50% degli individui con le bufaghe sul corpo riusciva a evitare di incontrare le persone, che venivano segnalate a meno di 60 metri di distanza. Per gli scienziati, la piaga del bracconaggio si potrebbe contrastare anche introducendo gli uccelli nelle aree dove sono poco presenti.
CREDITS: PHALANX47
UNA NUOVA CASA PER TRE ORSI LITUANI
ITALIA – A inizio estate sono stati trasportati a Pescasseroli, nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, tre orsi bruni (Ursus arctos) salvati da un circo della Lituania a seguito di una complicata e costosa operazione internazionale. A seguito della segnalazione di maltrattamento, fatta dall'associazione italiana “Salviamo gli orsi della Luna”, il Ministero dell’Ambiente lituano ha disposto il sequestro dei tre plantigradi, un maschio di circa 10-15 anni e due femmine di circa 30 e 10 anni, ora chiamati rispettivamente Brumo, Greta e Nita. Gli animali erano detenuti in pessime condizioni, costretti in minuscole prigioni senza finestre, delimitate da recinzioni fatiscenti e inferriate arrugginite. Dopo le cure veterinarie necessarie, gli orsi sono stati trasferiti in Abruzzo: addormentati, caricati in apposite gabbie, sono stati monitorati per tutto il viaggio dallo staff veterinario. Ora i plantigradi vivono nel Centro Visite del Parco e hanno a disposizione un ampio recinto protetto, un ricovero e due laghetti dove rinfrescarsi, oltre alle migliori cure del personale specializzato.
CREDITS: Parco Abruzzo