Originario del Mar Mediterraneo e del Mar Nero, il nostro mitilo, comunemente chiamato “cozza” o “muscolo”, è ormai diffuso in tutte le regioni temperate.
Incrostandosi sugli scafi delle navi, infatti, è arrivato ovunque, spesso riuscendo a colonizzare il nuovo habitat a discapito delle popolazioni di cozze indigene (autoctone).
Per questo motivo, secondo la IUCN – Unione Mondiale per la Conservazione della Natura – è una delle cento specie più dannose al mondo.
Sbaraglia la concorrenza grazie a due armi vincenti: la grande resistenza fuori dall'acqua (dopo 7 giorni all'asciutto ne sopravvive il 92%) e le dimensioni, fino a 15 cm, anche se di solito si ferma a 5-8 cm. Lo sviluppo si concentra nei primi due anni di vita, sebbene Mytilus galloprovincialis possa raggiungere i 5 anni di età.
Il mitilo mediterraneo, come tutti i molluschi bivalvi, è un animale filtratore.
Per respirare e nutrirsi aspira fino a 4 litri di acqua marina ogni ora; in questo modo le branchie, oltre ad assorbire l'ossigeno, trattengono le particelle alimentari.
La conchiglia è composta da due valve di carbonato di calcio e custodisce il mantello, dentro il quale si trovano gli organi interni. Dopo una breve fase larvale, la cozza di fissa saldamente a una roccia o a un supporto duro per mezzo del bisso, un filamento prodotto da una ghiandola che indurisce a contatto con l'acqua.
Classe: Bivalve
Ordine: Mytiloida
Famiglia: Mytilidae
Specie: Mytilus galloprovincialis
Stato conservazione: non valutato (NE)