Circa 65 milioni di anni fa un grosso cataclisma pose fine all'esistenza dei dinosauri sul nostro pianeta. Molti studiosi ormai concordano che la causa scatenante di quella distruzione fu un la caduta di un asteroide.
Ben prima dei dinosauri, però, circa 250 milioni di anni fa, un'altro gigantesco corpo roccioso colpì la Terra. Quell'evento, ancora più apocalittico di quello che uccise i dinosauri, è stato ribattezzato dagli addetti ai lavori "Grande Moria" e polverizzò il 96% della vita sul pianeta!
Nonostante i pesantissimi effetti che comportò sulla vita terrestre, fino ad ora però non si conosce con esattezza il luogo dove quell'asteroide colpì la Terra. Ma ora le cose potrebbero cambiare.
Maximilian Rocca, argentino appassionato di geologia e di "crateri di asteroidi," ha studiato per anni i campi magnetici terrestri alla ricerca di grosse anomalie sulla superficie del pianeta che potessero offrire qualche indizio sulla presenza di crateri giganti.
Proprio durante l'analisi di queste anomalie Rocca ha individuato in mare, vicino alla zona delle isole Falkland (al largo dell'Argentina meridionale), un colossale ammasso di sedimenti sotto il quale si è scoperto giacere uno dei più grossi crateri mai scoperti.
Tale "buco" misura 250 chilometri (ben 50 km in più del cratere nello Yucatan che venne causato dall'impatto con il meteorite che estinse i dinosauri) e le prime analisi sembrano attestare la sua formazione proprio durante il periodo della "Grande Moria!
Per dissipare ogni dubbio si dovranno prelevare e analizzare campioni rocciosi estratti direttamente dal cratere e ci vorrà del tempo ma, forse, un mistero vecchio di 250 milioni di anni sta per essere svelato!