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Tito, il dinosauro d’Italia!

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Una vertebra ritrovata vicino Roma ha permesso ai paleontologi del Museo di storia Naturale di Milano di ricostruire un giovane Titanosuro

Uno strano "sasso"

La costruzione di un muretto nella zona dei Monti Prenestini, a circa 50 km da Roma, ha riportato alla luce uno strano sasso , sul quale però si intravedeva una specie di tessuto spugnoso.
Fortunatamente il ritrovatore, l'erborista Antonio Bangrazi, era un appassionato di fossili e conosceva qualche paleontologo, cui ha sottoposto il singolare reperto. Il "sasso" è finito infine tra le mani del paleontologo Cristiano Dal Sasso , che aveva già studiato le ossa del primo dinosauro carnivoro recuperato su suolo italiano (ribattezzato "Ciro").

 

Tito, il Titanosauro dal collo lungo

Le analisi del fossile hanno dimostrato come quello che a prima vista poteva sembrare una strana pietra, altro non fosse che una vertebra appartenente ad un sauropode , un dinosauro erbivoro quadrupede dal collo lungo (più o meno come il dinosauro Arlo della Disney!), classificato nel gruppo dei Titanosauri  Da qui la scelta del nome: Tito.

Dall'unica vertebra, ritrovata insieme ad altri due frammenti ossei, i ricercatori hanno stabilito che Tito era ancora un "adolescente in crescita: era infatti lungo tra i 5 e i 6 metri , piccolo per la sua specie , che poteva raggiungere anche i 30 metri di lunghezza. 

Gli ingegneri del Politecnico di Milano hanno   mappato la vertebra fossile con la fotogrammetria , trasformandola in un file 3D che le stampanti del FabLab hanno usato per riprodurre copie identiche dell’osso in modo da replicarne forma e funzioni (ad esempio ci si sta concentrando molto sulla robusta coda , che forse Tito  usava come puntello per ergersi a brucare le fronde degli alberi più alti). 

 

Dinosauri in giro per l'Italia!

Tito è il quinto dinosauro scovato sul nostro stivale (il primo fu il già citato "Ciro") e secondo Dal Sasso ciò è un ulteriore prova che " nel Cretaceo inferiore la nostra paleo penisola doveva formare una catena di piattaforme più ampie del previsto che consentivano il passaggio di dinosauri e altri animali terrestri fra Africa ed Europa attraverso il Mare di Tetide, antenato del Mediterraneo ".

FONTE: Corriere.it
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Di Niccolò De Rosa

 

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