Ciro, il dinosauro italiano potrebbe avere dei fratelli che riposano non lontano dal luogo dove nel 1980 furono scoperti i suoi resti da un paleontologo dilettante.
Ne sono convinti i ricercatori che da anni studiano il sito di Petrajola (Benevento) e che in occasione della visita del Ministro dell'Ambiente Sergio Costa all'Ente Geopaleontologico campano hanno annunciato l'intenzione di chiedere alla Soprintendenza il permesso per ulteriori scavi.
NUOVE SORPRESE NASCOSTE?
Secondo gli scienziati nell'area di Petrajola potrebbero trovarsi non solo fossili di pesci preistorici simili a quelli rinvenuti nello stomaco di Scipionyx Samniticus - questo il nome scientifico del piccolo dinosauro di 113 milioni di anni fa - ma anche altri esemplari della stessa specie di Ciro.
Molto tempo fa, durante l'era del Mesozoico detta Cretaceo, quella zona era infatti una laguna paludosa brulicante di vita e già negli anni scorsi sono stati ritrovati fossili di organismi marini in siti circostanti.
Tra i ricercatori convinti della necessità di continuare a scavare vi è anche Cristiano Dal Sasso, eminente paleontologo del Museo Civico di Storia Naturale di Milano e tra i massimi studiosi di Ciro.
Per Dal Sasso, la possibilità di scoprire altri fossili di dinosauro «è un'eventualità remota ma non impossibile perché Ciro non era certamente solo nell'area, doveva avere dei genitori e dei fratelli nati dalla stessa covata».
Petrajola insomma potrebbe diventare un luogo di interesse planetario, soprattutto perché le particolari condizioni naturali ben si prestano alla formazione dei fossili: la presenza di acque stagnanti e la grande esposizione alla luce solare infatti consentono di formare velocemente i cristalli di calcite che innescano l'inizio del processo di fossilizzazione prima che il corpo dell'anima abbia il tempo di decomporsi.
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Fonte dichiarazione Dal Sasso: ANSA.it