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Come faceva il Plesiosauro a nuotare sott’acqua?

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Come faceva il Plesiosauro a nuotare sott’acqua?
Getty Images

Un team di ricercatori tedeschi è riuscito a ricostruire il particolare "stile" di nuoto di questo dinosauro acquatico, risolvendo un mistero che arrovellava gli scienziati da più di un secolo

Con il suo collo lungo e le gigantesche pinne, il Plesiosauro è uno dei dinosauri acquatici più conosciuti e studiati, tanto da ispirare con la sua particolare forma la leggenda del celebre mostro di Loch Ness. Eppure, nonostante questo bestione sia noto alla comunità scientifica fin dall'Ottocento, la sua tecnica di nuoto è sempre rimasta un mistero. Almeno fino ad oggi...

Partendo dallo studio approfondito che la paleontologa Anna Krahl ha condotto per anni sulle ossa del Pleisosauro, uno studio tedesco è infatti riuscito a ricostruire un modello 3D del rettile preistorico, simulando così il movimento di muscoli e articolazioni che permettevano al dinosauro di muoversi sott'acqua.

Com'era fatto un Plesiosauro?

Questo animale fece la sua comparsa circa 210 milioni di anni fa, alla fine del Triassico, e prosperò nelle acque dolci e salate del pianeta fino all'estinzione di massa del Cretaceo. Il Plesiosauro era una creatura di grossa stazza, con un corpo ingombrante ma idrodinamico (cioè adatto al movimento in acqua), un collo lungo e flessibile e due paia di pinne decisamente potenti.

Proprio queste particolari pinne sono state al centro dell'attenzione degli studiosi per oltre 120 anni. A differenza di quanto accaduto in altri rettili acquatici - come le tartarughe - le pinne del Plesiosauro si sono evolute tutte e quattro della stessa forma e grandezza, senza differenze di dimensioni tra quelle posteriori e anteriori. Ciò ha rappresentato un bell'interrogativo per gli scienziati, i quali si sono chiesti per più di un secolo come riuscisse questo strano assortimento di arti a coordinarsi in modo da muovere con agilità un animale di così grosse dimensioni. "Remavano" come le papere? O planavano sott'acqua come i pinguini?

Come faceva il Plesiosauro a nuotare sott'acqua?

Grazie al lavoro di Anna Krahl, coadiuvata dalla supervisione di P. Martin Sander, dell'Università di Bonn e Ulrich Witzel, dell'Università di Bochum, la risposta è finalmente arrivata. Esaminano le ossa dell'animale, l'esperta è infatti arrivata alla conclusione che benché il dinosauro non fosse apparentemente in grado di rotare a sufficienza le sue pinne per poter pagaiare e vincere la resistenza dell'acqua, il particolare movimento alternato delle estremità di ogni arto (simili a delle dita) consentiva la propulsione necessaria al nuoto direzionato. Più simile alle tartarughe di mare, dunque, che ai pinguini.

«I Plesiosauri si sono adattati alla vita  in acqua in un modo molto differemte rispetto, ad esempio, alle balene - ha spiegato - Anna Krahl - Questo differente tratto evolutivo rende chiara l'importanza della ricerca paleontologica, poiché solo attraverso essa possiamo apprezzare la vasta gamma di varianti offerte dall'evoluzione».

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