Si dice che i gatti abbiano sette vite, che ogni anno di un cane valga quanto 10 umani e via dicendo. Tuttavia calcolare l'età di un animale non è spesso impresa semplice e a volte diventa un vero e proprio mistero da risolvere con gli strumenti a disposizione degli zoologi. Ma non immaginatevi esami diagnostici complicatissimi, il più delle volte la per determinare l'età di un animale ci si avvale di strumenti d'osservazione davvero tradizionali come... gli occhi dello zoologo che sa leggere i segni del tempo sul corpo!
L'età dei primati può essere stabilita, ad esempio, a partire dai denti , soprattutto dai molari: più sono consumati più l'esemplare sarà vecchio, perché il cibo di cui si nutre tende a consumare molto questo tipo di denti.
Altro indizio, un po' come per gli uomini, è la presenza di una pelle poco elastica e dei cuscinetti di grasso... sulle guance. Perché? Perché il grasso sulle guance aiuta i primati a emettere versi più potenti per attrarre le femmine. Ultimo indizio: la pelle intorno agli occhi: più è chiara, più è giovane l'animale.
Per i felini , invece, il fattore più indicativo dell'età che avanza è il pelo che con gli anni diventa grigio e fragile e vale tanto per i grandi felini quanto per i nostri gatti. Un altro segno di vecchiaia è data dal... lato B: più è sporgente e più sono visibili le ossa, più queste saranno malandate e il tono muscolare sarà poco scattante. L'andatura poi si fa cauta perché i felini iniziano a vedere peggio e a muoversi con più attenzione.
E i pesci? Per indovinare l'età bisogna guardare dentro il loro orecchio dove si trovano due ossa, gli otoliti, che presentano dei cerchi d'accrescimento come quelli che nei tronchi determinano l'età degli alberi. Gli otoliti crescono, inoltre, solo d'estate. L'unico problema è che, per estrarli ed esaminarli, occorre che i pesci siano morti. Con questo metodo si è potuto stabilire che uno scorfano avesse ben 200 anni!