Verso la fine degli anni '70 uno dei programmi di maggior successo della Televisione italiana era Portobello, lo spettacolo inventato e condotto dall'indimenticabile Enzo Tortora in cui, ad un certo punto della trasmissione, partecipanti dovevano interagire con un pappagallo e provare a fargli ripetere il suo nome, "Portobello" appunto. Questo era uno dei momenti più amati dal pubblico (riproposto recentemente anche in una puntata del Collegio, il reality show RAI in cui un gruppo di ragazzi rivive esperienze e atmosfere del passato), soprattutto perché non si vedeva l'ora di assistere alla scena di un animale in grado di imitare alla perfezione la voce di un umano!
Ma è vero che i pappagalli possono parlare come noi? E se sì, come fanno?
Usano la siringe, un organo di anelli di cartilagine che si trova alla biforcazione della trachea e che svolge un po’ la funzione delle nostre corde vocali: muovendo il collo per modulare il passaggio dell’aria, i pappagalli la fanno vibrare per produrre i vocalizzi. Niente di strano, tutti gli uccelli cantano così. La siringe però varia da specie a specie: quella dei pappagalli è divisa in due camere indipendenti, capaci di emettere più tonalità assieme. Inoltre i muscoli possono modificarne l’ampiezza, dando origine a suoni molto complessi. Ciò consente ad alcune specie di pappagallo d'imitare i suoni emessi dagli uomini. Dunque, in realtà. i pappagalli non parlano... Ma ci copiano!
Chiarito il come, resta da capire perché alcuni pappagalli (non tutti!) imitano la voce dell’uomo. Secondo gli etologi sono animali sociali che tendono a conformare il loro comportamento a quello dei membri del loro gruppo, in questo caso replicandone il verso. Tuttavia la faccenda non è ancora stata chiarita definitivamente.