COME DORMONO GLI ANIMALI?
Il riposo è fondamentale: dormendo, anche solo schiacciando un pisolino, corpo e mente ricaricano le pile.
Il problema è che, nel sonno, si è indifesi dai predatori. Così, per farsi una bella ronfata, molti animali si nascondono nelle tane, mentre altri, come le marmotte, organizzano turni di sorveglianza con sentinelle pronte a dare l’allarme. Altre specie ancora “spengono” solo metà cervello per volta. Per quanto riguarda i mammiferi, si è scoperto che la lunghezza del sonno è legata alla dieta: i carnivori dormono tanto, gli onnivori un po’ meno e gli erbivori poche ore. Ecco dunque alcune curiose "tecniche di sonno" da parte degli animali
SOGNATORE A QUATTRO ZAMPE
Chi ha un cane si sarà accorto che quando dorme, talvolta, muove i muscoli del corpo, in particolare delle zampe, contrae il muso, uggiola e i suoi occhi saettano rapidi sotto le palpebre, spesso socchiuse con la terza palpebra (detta “membrana nittitante, serve a proteggere e umidi care l’occhio quando è aperto) in mostra. In questi momenti il cane è immerso nella fase REM del sonno (quella più profonda e riposante): segno, per gli esperti, che è sereno e appagato. Questa fase è quella in cui gli uomini sognano e molti scienziati hanno ipotizzato che lo stesso avvenga anche nei cani, ma non ci sono ancora certezze in tal senso. Certo è che i cani dormono circa 10 ore al giorno, ma non filate: hanno il sonno leggero e fanno piccoli riposini durante tutta la giornata, un comportamento che deriva dal loro primitivo istinto di guardiani.
MOLTO PIÙ SVEGLIO DI QUANTO SI POSSA PENSARE
Il bradipo è sì lento ma non dormiglione come si credeva. Precedentemente, analizzando alcuni esemplari custoditi in uno zoo, si pensava che questo mammifero “staccasse la spina” fino a 18 ore al giorno. Uno studio condotto nel 2007 su alcuni esemplari di una riserva protetta, però, ha svelato che, in realtà, i bradipi dormono “solo” 9 ore al giorno, soprattutto di notte. Il resto del tempo si muovono poco e lentamente, per risparmiare energia e impiegarla per digerire. Ogni giorno infatti devono mangiare un’enorme quantità di vegetali per riuscire a sfamarsi. La loro dieta, infatti, è rappresentata da piante con un basso apporto nutritivo.
RIPOSO IN MOVIMENTO
Gli squali, come la gran parte dei pesci, non hanno mai una fase di sonno profondo ma riposano di tanto in tanto con solo una parte del cervello alla volta e con gli occhi aperti, visto che non possiedono palpebre. Le specie che vivono in mare aperto si appisolano mentre nuotano perché, se si fermassero, morirebbero soffocate. Altre invece, come per esempio il gruppo di squali pinna bianca del reef (Triaenodon obesus) nella foto, possono sostare in grotte o anfratti della barriera corallina perché hanno una sorta di muscolo dietro gli occhi che “pompa” l’acqua nelle branchie, ossigenandole.
SONNO IN COPPIA
Quando dormono, i delfini preferiscono nuotare in coppia perché, così, possono disattivare metà cervello alla volta e, al contempo, tenere sotto controllo i dintorni per essere abbastanza reattivi in caso di pericolo. Quando è ora di “andare a letto”, due individui si accostano e iniziano ad avanzare vicini in stretta sincronia con un nuoto lento e meccanico. Ciascun animale tiene chiuso un solo occhio, mentre con l’altro controlla il compagno di ronfata e l’ambiente circostante. A un certo punto, gli animali invertono la posizione e cambiano anche l’occhio aperto. In questo modo i tursiopi (Tursiops truncatus) riescono a dormire anche 7-8 ore al giorno.
POSIZIONE DA "CHUPA CHUPS"
Quando è immerso nell’acqua bassa o con temperature ambientali rigide, il fenicottero dorme su una zampa sola per limitare la dispersione del calore corporeo, mentre se fa caldo tiene entrambe le zampe a terra. Si mette con il collo ripiegato di 180 gradi fino a nascondere il capo sotto le ali, una soluzione molto più comoda rispetto a far penzolare il lungo collo di qua e di là. Inoltre, questo intreccio permette all’uccello di proteggere la testa, la parte più importante del corpo, quando è più vulnerabile.
UN NIDO (CON OMBRELLO) AL GIORNO
Gli oranghi (Pongo pygmaeus) sono animali che vivono quasi sempre sugli alberi. Sono attivi di giorno mentre, di notte, dormono in giacigli che costruiscono sulle cime degli alberi, operazione che si ripete ogni notte su un albero diverso. All’inizio del crepuscolo l’animale si ferma su un ramo e inizia a realizzare il nido attorno al proprio corpo, usando la vegetazione che riesce a raggiungere con le lunghissime braccia, e non si ferma finché non si è avvolto completamente con i rami frondosi che strappa dalla pianta, come in un bozzolo verde. Se piove, l’orango si procura grosse foglie che usa come ombrello per proteggersi la testa: uno stratagemma geniale in un posto umido come la foresta pluviale del Borneo.
LA CONTORSIONISTA DELLA SAVANA
La giraffa dorme solo 3-4 ore al giorno, perlopiù di notte, quando ci sono meno pericoli in agguato, e ha una fase di sonno REM (quello più profondo) molto breve. Solitamente riposa in piedi, sempre pronta a scappare: solo in rare occasioni, quando si sente totalmente sIcura, “scende” a terra. In questo caso si accoccola al suolo in una posizione da contorsionista per brevi pisolini di circa 6 minuti l’uno: ripiega la testa tra le zampe posteriori mentre il collo disegna un grande arco, tiene gli occhi socchiusi e le orecchie restano sempre all’erta. Osservandola mentre dorme si comprende subito come, a dispetto della sua stazza, la giraffa possa diventare una facile preda per leoni, leopardi e iene.
DORMIRE IN PIEDI...
I cavalli possono dormire in piedi, grazie a zampe particolari che li sostengono anche mentre “staccano la spina”, o sdraiati. È un adattamento ereditato dai cavalli selvatici che essendo prede, erano meno esposti agli attacchi se non si coricavano. Questi erbivori dormono circa 2 ore e mezza al giorno, spezzettate in intervalli di circa 15 minuti. Per raggiungere la fase REM del sonno, quella più riposante, però, devono per forza sdraiarsi. Un cavallo che vive da solo non dorme mai veramente bene perché per istinto tende a rimanere sempre vigile per darsi alla fuga in caso di pericolo.
L'ARMADILLO "CAMBIA-LETTO"
L’armadillo gigante (Priodontes maximus) dorme 18 ore al giorno ben nascosto in tane che scava e occupa per un paio di giorni, dopodiché si sposta in un altro territorio di caccia dove costruirà una nuova dimora. Questi rifugi sono cunicoli profondi no a 5 metri che l’animale scava coi potenti artigli, lunghi no a 17 cm. Queste tane sono così ben fatte che, quando l’armadillo le abbandona, vi “subentrano” altri abitanti della foresta, come ocelot, volpi, tartarughe ecc.
IN ACQUA SI RIPOSA A METÀ
Otarie e foche, mammiferi che trascorrono gran parte della loro vita sott’acqua, hanno risolto il problema di dormire in acqua con il sonno uniemisferico, che permette loro di riemergere in supeficie per respirare senza che la metà del cervello addormentata si svegli. Per capire se stanno riposando bisogna osservare baffi e pinne che, dalla parte del corpo opposta a quella del mezzo cervello addormentato, rimangono immobili. Finché sono sott’acqua, di solito non entrano nella fase REM, ma quando vanno a terra per riprodursi recuperano il riposo perduto con profonde e lunghe ronfate. La fase REM del sonno è stata però osservata in alcune otarie che galleggiavano sotto il pelo dell’acqua con solo le narici fuori dalla superficie.
QUANTO RUSSA IL PICCOLETTO!
I colibrì sono uccellini iperattivi che pesano pochi grammi (da 2 a 12) e battono le ali fino a 80 volte al secondo. La loro frenetica attività si riduce sensibilmente con l’arrivo della notte e l’abbassarsi della temperatura. A questo punto, gli uccelli entrano in un sonno letargico nel quale possono abbassare la temperatura corporea da 40 fino a 8-10 °C. Uno scienziato peruviano ha ripreso un colibrì mentre dorme profondamente, scoprendo che... russa come un trattore (volete vedere vide? cercate su YouTube “sleeping hummingbird bbc”)!
SU E GIÙ PER RESPIRARE
Durante il giorno gli ippopotami rimangono a mollo nelle pozze d’acqua ma, di notte, guadagnano la terraferma per brucare la vegetazione delle sponde di laghi e fiumi senza il rischio che la loro delicata pelle si ustioni. Non potendo uscire dall’acqua durante le ore centrali della giornata, l’ippopotamo le trascorre riposando. Per 4-5 ore si appisola e, quando accade, lentamente inizia a sprofondare verso il fondale; non essendo un grande apneista, però, ogni 4-5 minuti deve riemergere con le narici fuori dall’acqua per respirare, un comportamento inconscio che avviene senza che l’animale si svegli, anche se ha il sonno leggerissimo.