Nostro Figlio

FocusJunior.it

FocusJunior.itAnimaliAnimali domestici: cani, gatti e altri petChi per primo ha addomesticato i cavalli?

Chi per primo ha addomesticato i cavalli?

Stampa
Chi per primo ha addomesticato i cavalli?
Ipa-agency

Chi li ha addomesticati per primo, quando e come? E quando hanno iniziato ad essere montati con una sella con le staffe? Leggi qui questa e altre curiosità sui cavalli addomesticati.

L’uomo ha iniziato ad addomesticare i cavalli ben 5500 anni fa. Gli archeologi pensano che i primi allevatori di queste creature siano stati i Botai, una civiltà originaria del Kazakistan: costoro li domavano e li montavano, ma li usavano anche come animali da carne e da latte.

I primi cavalli addomesticati si montavano a pelo, cioè senza sella, in posizione rigida e molto arretrata. Per proteggere il fondoschiena si utilizzavano coperte e cuscini, che non consentivano però un adeguato appoggio ed equilibrio. La prima invenzione per migliorare la monta furono le briglie (intorno al 1000 a. C.) ; il morso arrivò solo nel VI secolo a. C.

LA SELLA FU UNA GRANDE INVENZIONE

Le prime selle costituite da un robusto telaio comparvero invece in Cina attorno al III secolo a. C. Ma già gli Assiri avevano migliorato la tecnica equestre realizzando supporti fissi allacciati sotto il ventre del cavallo. Queste rudimentali selle permettevano di cambiare la postura sull’animale: più disinvolta con posizione avanzata e gambe tese. Gli Sciti (in Asia centrale) aggiunsero due anelli di cuoio dentro i quali infilare i piedi.

L’impiego di selle robuste fece la differenza in battaglia. Lo scoprirono a loro spese i Romani, che usavano ancora semplici coperte, contro la cavalleria degli Unni dotata di selle in legno con alti pomi davanti e dietro. Una stabilità senza confronto e la possibilità di tirare frecce.

Con la definitiva adozione delle staffe, introdotte in battaglia da Carlo Martello nell’VIII secolo, i cavalieri poterono utilizzare tutto il peso del loro corpo, e quello del cavallo, per condurre gli attacchi “lancia in resta” , cioè con la lancia fissata in un’apposita appendice (resta) dell’armatura.