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FocusJunior.itAnimaliCalda, calda pelliccia!

Calda, calda pelliccia!

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Calda, calda pelliccia!
Pixabay

Gli animali non possiedono vestiti per proteggersi dal freddo, quindi hanno sviluppato pellicce e strati di grasso per ovviare al clima del loro ambiente. Scopri tutto sulle pellicce degli animali con Focus Junior!

Per i mammiferi che vivono nelle zone più fredde del pianeta la pelliccia e lo strato di grasso isolante sono fattori determinanti per riuscire a conservare il calore corporeo anche quando le temperature diventano proibitive.

 

Si tratta infatti di animali a sangue caldo definiti “omeotermi”, in grado di mantenere costante la propria temperatura corporea a dispetto di quella esterna.

Temperatura che hai, pelliccia che trovi...

La pelliccia delle specie artiche è più folta e isolante in quelle dei tropici, spesso ricoperti da una peluria rada priva di sottopelo, come l'orango del Borneo (Pongo pygmaeus).

In un orso bianco (Ursus maritimus) così come in un volpe artica (Alopex lagopus), invece, la pelliccia è spessa, fitta e isolante, tanto da permettere a questi animali di riposare senza il rischio di assiderarsi anche a una temperatura di – 50°C, quasi 90 °C inferiore rispetto a quella corporea.

 

Nelle regioni temperate, dove si ha una importante escursione termica tra l'estate e l'inverno, il mantello di un mammifero varia: quello invernale è più folto e muta con l’arrivo della stagione calda sia come colore sia come spessore.

Molti mammiferi, inoltre, per isolarsi dal freddo in modo istantaneo sollevano o abbassano i peli contraendo i loro muscoli erettori affinché intrappolino uno strato di aria che in questo modo viene riscaldata dal corpo, assicurando un eccellente isolamento termico.

Caters/IPA

Nel caso dell'orso bianco, la candida pelliccia non solo ha lo scopo di mimetizzarlo perfettamente fra i ghiacci, ma la colorazione nasconde un'altra importante funzione: i peli cavi trasmettono la radiazione solare alla cute, che essendo di colore nero è in grado di accumulare calore, mentre la colorazione bianca riflette il calore emesso dall’animale nuovamente verso la cute. Una specie di effetto serra che permette all'orso di trattenere il calore a livello della pelle.

Ma la pelliccia fa gola anche ai cacciatori...

Per alcuni animali, però, la pelliccia che indossano rappresenta una pericolosa attrattiva per i cacciatori e i bracconieri.

Uno degli animali più martoriati in natura per il suo candido e pregiato mantello è il cucciolo di foca della Groenlandia (Pagophilus groenlandicus).

 

Questa specie viene cacciata tutto l'anno, ma la stagione venatoria varia in base alla regione e alle specie, con il Canada, la Groenlandia e la Namibia che rappresentano circa il 60% delle 900.000 foche uccise ogni anno.

Le pellicce destinate a diventare capi di abbigliamento o accessori di moda sono invece responsabili, secondo la LAV (Lega Anti Vivisezione), del massacro di almeno 70 milioni di animali allevati nel mondo per il loro mantello, tra cui visoni e cani-procione, conigli, ermellini e volpi, zibellini e scoiattoli, ma anche agnellini, cani e gatti.

E in italia?

Se in Europa diversi Paesi stanno vietando l’allevamento di animali per la produzione di pellicce o promuovono forti restrizioni, in Italia gli allevamenti stanno aumentando e in quelli destinati ai visoni oggi attivi (circa 20 tra Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo) sono detenuti oltre 200.000 animali.

 

FONTI:
https://seashepherd.org
http://www.lav.it/
http://www.treccani.it
https://www.ifaw.org/european-union/splash.php

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