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Animali strani: cosa sono gli ibridi?

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In Natura sono tanti gli ibridi che nascono dall'incrocio di diverse specie animali. Ma perché ciò accade? E perché ogni tanto anche l'uomo ci mette lo zampino?

Nel 2018 il mondo dell'equitazione venne attraversato da un'ondata di polemiche a causa di un animale chiamato Wallace, un quadrupede campione di dressage (una delle tante discipline equestri), che per alcuni non aveva il diritto di gareggiare con gli altri cavalli. Il motivo? Wallace era un ibrido, ossia un incrocio tra animali di specie diverse.

I genitori del campione erano infatti un asino maschio e una cavalla femmina, il che faceva di Wallace un mulo, probabilmente il tipo di ibrido a noi più familiare..

CHI SONO GLI IBRIDI?

Per i biologi l’argomento “ibridi” è molto delicato, e tutto per via della parola “specie”. Già, perché dare una corretta definizione di specie è un problema enorme!

Per capirne di più ne abbiamo parlato con Maurizio Casiraghi, zoologo dell’Università di Milano-Bicocca: «Di cosa sia una specie esistono una trentina di definizioni diverse. Specie potrebbe essere un gruppo di organismi che condividono determinate caratteristiche, oppure il fatto che si riproducano tra di loro dando una prole fertile». Ma, ogni volta che la definizione sembra precisa, si finisce per lasciare fuori qualche caso e bisogna ricominciare da capo. «Una specie è come un film, un’entità che evolve costantemente, anche se in tempi molto lunghi. Gli scienziati, invece, con la loro necessità di classificare e studiare piante e animali, è come se considerassero un’unica immagine, un solo fotogramma del film».

Il concetto di specie, insomma, serve a noi esseri umani per descrivere il mondo, ma in natura non esiste un confine netto. Pensiamo, per esempio, a due individui che abitano lo stesso ambiente e si riproducono nello stesso periodo dell’anno: in questo caso gli incroci possono avvenire in modo spontaneo.

INCROCI NATURALI, MIX ARTIFICIALI E CLIMATE CHANGE

Un caso particolare sono gli incroci tra animali simili ma di cui uno domestico e uno selvatico, per esempio lupo e cane oppure maiale e cinghiale. Animali domestici e selvatici rispondono a esigenze diverse: quelli selvatici, in generale, sono più vigili, timorosi, aggressivi di quelli domestici, e queste caratteristiche sono legate ad alcuni ormoni (i messaggeri chimici che trasmettono i segnali tra le cellule).

Perciò, continua Casiraghi, «in linea generale in questi incroci ci si aspetta un animale che, più o meno, come ormoni starà nel mezzo, sarà meno domestico, più timoroso e così via. Anche l’aspetto sarà misto, con alcuni caratteri più da lupo, alcuni più da cane e altri a metà».

A volte però è l’uomo che ci mette lo zampino: animali che di solito vivono separati si trovano fianco a fianco, magari in un parco, con maggiori probabilità di incroci. Due esempi famosi sono la ligre e il tigone, incroci che in natura non potrebbero verificarsi visto che il leone vive soprattutto in Africa e la tigre in Asia.

Talvolta poi alcuni ibridi animali vengono fatti nascere dagli scienziati per aiutare le loro ricerche, come nel caso del GloFish, un pesce creato a Singapore poco prima del 2000 unendo in laboratorio cellule di pesce zebra con cellule di medusa capaci di rendere fuorescente il nuovo nato. Obiettivo degli scienziati era usare quel pesce "fluo" come segnalatore di certe sostanze inquinanti presenti nell’acqua. Invece è diventato un successo commerciale e, negli Stati Uniti, è una star degli... acquari strani!

Ma anche i cambiamenti climatici agiscono sulle specie. Mentre il ghiaccio dell’Artide si riduce, per esempio, la tundra si espande. Così le popolazioni di orsi polari e di orsi bruni entrano in contatto e capita che si accoppino. Risultato: in Canada e in Alaska è apparso l’orso grolare, un ibrido tra orso grizzly e polare!

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