Siamo abituati a pensare agli squali come voraci predatori sempre alla ricerca di un pasto "vivo e vegeto", ma la recente scoperta della University of California di Irvine dovrà farci ricredere.
Si chiama Sphyrna tiburo ed è un piccolo squalo martello (non supera quasi mail il metro e mezzo di lunghezza) che appartiene alla famiglia degli Sphyrnidae.
La specie era già nota agli scienziati per l'insolita dieta che comprendeva in parte anche alghe e piante marine, ma si pensava che i "ciuffi" di vegetali venissero ingurgitati per poter catturare i granchi e i piccoli pesci che vi si nascondono al loro interno.
Credits: Ipa-agency
Il team coordinato dalla Dott.ssa Samantha Christine Leigh invece ha voluto approfondire la questione.
Alcuni esemplari di Sphyrna tiburo sono dunque stati catturati e allevati in laboratorio allo scopo di capire se il loro organismo fosse in gradi di digerire e assimilare anche quantità di cibo "vegetariano". Agli squali martello sono stati dunque forniti per un certo periodo di tempo pasti regolari a base di alghe marchiate chimicamente in modo da rintracciarne subito la presenza all'interno dell'organismo.
Credits: Ipa-agency
Ebbene, dopo settimane di test e osservazione, gli animali sono aumentati nettamente di peso, digerendo circa la metà dei vegetali che consumavano.
Meglio del panda, che si nutre quasi esclusivamente di bambù!
Incoraggiati dai risultati, gli studiosi hanno quindi appurato che gli enzimi di questi squali presentano caratteristiche sviluppate appositamente per degradare fibre e carboidrati vegetali.