Poiché non hanno un apparato digerente le spugne riescono a nutrirsi e a ossigenarsi grazie a un flusso d’acqua costante che circola nel loro corpo e che gli fornisce un’alimentazione composta da batteri e minuscoli organismi.
Esistono però anche rarissime specie di spugne carnivore, in grado di nutrirsi di piccoli crostacei: dopo aver catturato la preda con mini-uncini, alcune cellule della spugna si trasferiscono sul corpo della vittima per attivare la digestione (ci mettono anche 10 giorni per finire il “pranzo”).
La curiosità: un gruppo di ricercatori del Monterey Bay aquarium research institute, in California, ha individuato 4 nuove specie negli abissi del Pacifico, tra il Canada e la California. Una di queste specie, l’Asbestopluma monticola, si era installata sopra un vulcano sottomarino estinto, il Davidson Seamount.