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Credits: Focus Wild
Al decimo posto della nostra speciale classificatroviamo il fùlmaro artico , parente dell'albatros. Il nome inglese dell'uccello (fulmar) parla da sé: “ful” deriva da foul e significa “ sporco, sucidio ”. “Mar” significa “gabbiano”. Il suo segreto? Puzza in modo terrificante! Da dove deriva il suo terribile olezzo e perché lo aiuta a salvarsi? Quando si trova circondato da predatori, il fulmaro vomita o sputacchia un disgustoso olio arancione che, oltre a puzzare tremendamente, si appiccica alle piume o al pelo del nemico rendendolo vulnerabile o, addirittura, conducendolo alla morte.

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Al nono posto l'upupa che possiede una ghiandola speciale situata nei pressi dell'ano. Questa ghiandola produce un liquido che richiama l'odore della carne in putrefazione. L'upupa ne ha il piumaggio impregnato e questo lo rende ben poco desiderabile. Inoltre, se spruzzato in faccia al predatore, questo liquido lo immobilizza.

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All'ottavo posto il corriere americano, che costruisce il suo nido a terra, dunque assai vulnerabile. Come fa a proteggere i pulcini da una volpe o un gatto? Finge di avere un'ala rotta e attira verso di sé il predatore. Nel frattempo i piccoli, consapevoli della messa in scena del genitore, non appena il nemico si distrae corrono via a gambe levate!

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Al settimo posto troviamo la civetta delle tane che, come dice il nome, ama nidificare in una tana, sua o abbandonata da un altro animale, poco importa. Che accade se mamma civetta è lontana e un predatore si avvicina? Semplice, il pulcino imita il verso del serpente a sonagli!

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Al sesto posto il cucùlo che, molto semplicemente, nidifica nel nido di altri uccelli. I piccoli del cuculo assomigliano molto ai piccoli del falco (anche nel pigolare) e, una volta nati, distruggono le uova del volatile nel cui nido sono stati lasciati dalla madre o ne uccidono i pulcini. La competizione è così scongiurata. Che crudeli!

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Al quinto posto la civetta nana che, come avrete capito, non brilla certo per stazza. Cos'ha escogitato la natura per difendere questo volatile? Semplice: due finti occhi sulla nuca, che la fanno sembrare sempre all'erta e scoraggiano i predatori.

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Al quarto posto l'hoatzin. Vive in Sudamerica ed è uccello assai particolare: per sfuggire ai predatori si tuffa nel fiume e si fa una bella nuotata . Non solo: i pulcini hanno, alle estremità delle ali, due artigli che permettono loro di arrampicarsi sui rami degli alberi e rimanervi ben attaccati. Da adulti questi artigli scompaiono. In compenso all'hoatzin rimane un odore tremendo che scoraggia i predatori. Infatti, viene chiamato anche "uccello fetente".

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Sul podio, con la medaglia di bronzo, troviamo il nittibio maggiore chiamato anche “uccello fantasma. Perché questo nome? Per la sua sorprendente abilità nel camuffarsi , data dal fatto che il suo piumaggio e la forma del corpo ricordano il tronco di un albero.

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Al secondo posto, medaglia d'argento, l'assiolo faccia bianca di Temminck. Questo piccolo volatile, se attaccato da un predatore, si gonfia a dismisura arrivando addirittura a raddoppiare le sue modeste dimensioni (pesa appena 220 grammi)!

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Al primo posto della classifica dei 10 modi più strani per difendersi c'è il pitoui testanera la cui difesa è così semplice da essere sconvolgente: è velenoso ! Infatti questo delizioso uccellino nero e arancione, nutrendosi di scarafaggi velenosi diviene velenoso a sua volta, grazie alla neurotossina che assorbe dai coleotteri che mangia. Pensate, cari focusini, perfino sfiorare le sue piume produce terribili irritazioni.