Fin dalle elementari ci hanno spiegato con la regola di "zio, zia, zie" che la doppia zeta non va mai messa prima di due vocali, anche se nella pronuncia la -z viene spesso "rafforzata". Ma non è proprio così.
Come spiegare infatti l'esistenza di parole come razzia, pazzia o interrazziale?
Per svelare l'arcano, serve ricordare che la lingua italiana è figlia del latino e del greco, nonché di svariati influssi stranieri che nel corso del tempo ci hanno "prestato" alcuni termini che poi sono entrati nell'uso comune.
L'immenso vocabolario italiano è perciò colmo di parole e verbi di origine differente.
UNA REGOLA NON UNIVERSALE
La classica regola della zeta che non si raddoppia mai davanti a -zia, -zio e -zie, vale quindi solo per quei vocaboli che discendono direttamente dal latino e dal greco.
Ciò significa che la doppia zeta può essere presente:
FONTE: Accademia della Crusca