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Alla scoperta degli dei dell’Olimpo della Grecia antica

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Conosciamo le caratteristiche e le curiosità delle divinità adorate dagli antichi Greci. Saliamo sul Monte Olimpo!

La religione dell'antica Grecia è un affascinante culto politeista (cioè con più divinità) che unisce il mito e i misteri dei fenomeni naturali alla complessa psicologia umana. Gli dei dell'Olimpo infatti, benché potenti ed immortali, assumono forme e comportamenti tipici dei comuni mortali: si innamorano, si arrabbiano, sono colti da invidie e litigano come qualsiasi essere umano.

I greci pensavano infatti che ogni sentimento, azione o evento naturale, fosse attribuibile al volere di una specifica divinità , la quale interagiva a suo piacimento negli affari del mondo terrestre.

Ma conosciamo meglio i protagonisti della straordinaria mitologia greca: ecco tutti i principali dei dell'Olimpo

ZEUS

Il padre degli dei (anche se non tutte le divinità erano figli suoi) e signore dell'Olimpo (il monte più alto della Grecia, dimora degli Dei). Zeus era figlio del Titano Crono, il quale, per paura che i suoi figli lo spodestassero, li  ingoiava ingoiava interi non appena venivano partoriti. Quando nacque Zeus però, la madre Rea  nascose il neonato e a Crono diede un masso avvolto nelle fasce del piccolo.

Non accortosi dell'inganno, il Titano inghiottì la pietra, convinto di aver salvaguardato il suo trono. Zeus crebbe quindi nascosto in una grotta sulla Terra, allattato dalla capra Amaltea, e quando fu cresciuto, fece bere al padre una pozione che gli fece letteralmente rigurgitare tutti i figli ingoiati.

Con l'aiuto dei fratelli liberati e dei Ciclopi, i giganti da un occhio solo, Zeus sconfisse il padre e gli altri Titani, rinchiudendoli nelle prigioni del Tartaro, il mondo infernale. Una volta instaurato il suo regno, Zeus divenne il potente Dio del Fulmine, capace di scagliare devastanti saette contro chiunque incorresse nella sua collera.

Saggio e potente, il Padre degli Dei aveva tuttavia un punto debole: le donne. Non era raro infatti che si invaghisse di qualche bella mortale e vi facesse un figlio, facendo andare su tutte le furie la moglie Era.

ERA

La regina degli dei dell'Olimpo e moglie di Zeus. Veniva considerata la protettrice del matrimonio e del parto, ed era la madre per eccellenza cui rivolgere le proprie preghiere per il buon proseguimento della vita coniugale. A causa dell'infedeltà del marito, Era non godeva di un buon carattere, e la sua bruciante gelosia spesso dava luogo a vendette e tormenti nei confronti delle amanti di Zeus (il caso più famoso riguarda il famoso Ercole, figlio illegittimo di Zeus, continuamente ostacolato dalla regina dell'Olimpo).

POSEIDONE

Poseidone era il dio del mare e il fratello più possente di Zeus. Alleato di quest'ultimo nella lotta contro i Titani, durante la spartizione dell'Universo si accaparrò il regno dei mari e delle acque e costruì le mura di bronzo che cingevano la prigione dei Titani.

Viene spesso raffigurato mentre brandisce il grande tridente con cui si pensava dominasse i venti marini e le acque dei tutto il mondo. Nonostante regnasse sugli abissi, gli antichi ritenevano Poseidone essere il creatore dei cavalli, originati direttamente dalle onde del mare.

Nella miologia classica, egli è considerato acerrimo nemico di Ulisse, colpevole di aver accecato Polifemo, il ciclope figlio proprio del dio del mare.

ADE

Oscuro signore degli Inferi, aiutò il fratello Zeus a rovesciare il padre grazie al potere dell'invisibilità. Ade dominava l'oltretomba, luogo in si recavano le anime mortali dei defunti e dimoravano terribili demoni, come Cerbero, il gigantesco cane a tre teste.
A differenza degli altri dei dell'Olimpo, Ade non era solito recarsi nel mondo degli umani, benché proprio sulla Terra rapì la bella Persefone, faconde la sua sposa.

DEMETRA

Dea della fertilità e dell'agricoltura, associata di norma a tutto ciò che aveva a che fare con la nascita e la crescita sana. Secondo i Greci era Demetra a favorire i raccolti e il fiorire degli alberi da frutto.

Demetra era anche la madre di Persefone, la fanciulla rapita da Ade; nella ricerca della figlia, la dea scagliò una tremenda carestia sulla terra, costringendo Zeus così a intervenire e a comandare ad Ade di liberare la ragazza. Ade però agì d'astuzia e offrì a Persefone, che era a digiuno dal giorno del rapimento, un frutto maledetto che se mangiato, l'avrebbe costretta a rimanere negli Inferi.

Di fronte al furore di Demetra per il raggiro, Ade dovette scendere a patti: poiché la fanciulla aveva mangiato solo sei semi del frutto, avrebbe passato sei mesi nell'aldilà e sei mesi sulla terra con la mare.

Ecco perché, secondo gli antichi, avviene l'alternanza della bella stagione (quando Demetra è contenta di avere la figlia con sé) e della stagione fredda (quando la madre si rattrista per la figlia relegata negli Inferi).

AFRODITE

Era la dea della bellezza e dell'amore, ritenuta responsabile di tutto ciò che di grazioso e ammirevole c'è al mondo. Proteggeva gli amanti e le azioni compiute per amore. Afrodite nacque dalla spuma delle onde del mare e di lei di innamorarono centinaia tra mortali ed esseri divini, a volte con conseguenze davvero tragiche (fu Afrodite la causa del rapimento di Elena da parte di Paride, evento che scatenò la famosa Guerra di Troia).

Nonostante la sua beltà, Afrodite dovette sposarsi con il brutto Efesto in un matrimonio combinato, ma l'aspetto sgradevole del marito la spingeva spesso a intrattenere rapporti amichevoli con Ares.

ARES

Il dio della guerra e amante di Afrodite. Ares era il signore della violenza e degli spargimenti di sangue, incarnazione degli aspetti più brutali del comportamento umano. Veniva raffigurato in tenuta da battaglia, con lancia o spada sguainata, pronto a scagliarsi contro il nemico.

Nelle leggende mitologiche, Ares fu spesso rivale della saggia Atena e tale confronto era evidente anche dal fatto che il primo veniva venerato a Sparta, la città-stato guerriera, mentre la seconda era protettrice di Atene, la città concorrente, dedita più alla filosofia che alla spada.

ATENA

Dea della conoscenza e della saggezza rappresentava tutto ciò che veniva realizzato con l'ingegno e l'uso del pensiero, dalla filosofia fino alla tessitura (processo manuale che richiede grande abilità e pazienza). Anche Atena veniva rappresentata con l'elmo e la lancia da battaglia, poiché incarnava "l'arma" della mente (che può essere utilizzata anche in guerra o per uscire da situazioni complicate).

Nei miti, Atena è colei che aiuta i giovani eroi nel raggiungimento dei loro scopi (Ercole, Giasone e Ulisse, per citare i più famosi) e che ispira gesta gloriose.

Atena è figlia di Zeus, ma non fu partorita. Similmente al padre Crono, Zeus temeva di venire soppiantato da un figlio della dea Meti , capace di assumere qualsiasi forma. Con l'inganno allora, Zeus fece trasformare Meti in una goccia d'acqua e la bevve in in un solo sorso. Dopo aver bevuto però, il padre degli dei cominciò a soffrire un tremendo mal di testa, al punto che chiese a Efesto di aprirgli il cranio con un'accetta.

La truculenta azione non ebbe conseguenze, perché Zeus era immortale, ma dalla testa divisa a metà uscì Atena (la quale infatti, nata dalla testa, è divenuta dea della saggezza!).

EFESTO

Era il fabbro degli dei dell'Olimpo e protettore della manualità e del lavoro di fatica. Efesto è il più "umano" tra le divinità, poiché imperfetto e dalla storia travagliata.

Nacque infatti per una ripicca di Era, gelosa per le molte amanti di Zeus, ma a causa dell'aspetto deforme , venne gettato giù dall'Olimpo dopo la nascita. Zoppo e grossolano, Efesto divenne maestro nell'arte di fabbricare armi e oggetti, riuscendo a creare le potenti folgori con cui Zeus sbaragliava i suoi nemici.

Nonostante venisse poco considerato dai suoi fratellastri, Efesto costrinse Era a riconoscerlo come una divinità a tutti gli effetti: Il fabbro aveva infatti costruito un trono da cui era impossibile alzarsi , imprigionando così Era per sempre. Obbligato dagli altri dei a liberare la madre, Efesto ottenne in cambio,  oltre al riconoscimento, anche la mano di Afrodite.

Efesto sopperì quindi alla mancanza di doti ultraterrene con il lavoro e l'ingegno, riuscendo anche a sposare la dea della bellezza, cui rimase sempre fedele nonostante i tradimenti di lei con Ares.

APOLLO

Era il bellissimo dio delle arti e della musica, abilissimo arciere e donatore di premonizioni e visioni del futuro. Apollo nacque dal rapporto tra Zeus e Latona , la quale, per non incorrere nella rabbia di Era, venne allontanata e perseguitata da un serpente gigante di nome Pitone . Questo serpente custodiva l' Oracolo di Delfi , la divinità in grado di prevedere il futuro. Quando Latona generò Apollo e Artemide, Apollo uccise il serpente e si appropriò così dell'Oracolo (ecco quindi perché era il Dio della preveggenza).

Secondo gli antichi, Apollo ispirava gli artisti e i cantori per mezzo delle Muse, le protettrici delle Arti, ed era il cocchiere del carro del Sole che ogni giorno portava la luce sul mondo terreno. I suoi prodigiosi dardi potevano curare o scatenare tremende epidemie .

ARTEMIDE

Sorella di Apollo e dea della caccia e degli animali selvatici . Secondo i racconti, compariva nelle foreste, a volte in sembianze umane e a volte trasformata in un elegante cervo , e proteggeva coloro che vivevano nelle campagne e a contatto con la natura.

Era la divinità adorata ad Efeso, in Turchia, nel tempio annoverato tra le Sette Meraviglie del Mondo Antico.

DIONISO

Più conosciuto con il suo nome romano di "Bacco", Dioniso era il dio del vino e dello scatenamento dei sensi. L'ubriachezza e la frenesia del corpo non più controllato dalla mente, erano gli effetti cercati dai seguaci di questo misterioso dio che rappresentava la parte più primordiale e selvaggia dell'animo umano.

EROS

Era il dio dell'Amore, figlio di Afrodite e incarnazione dell'amore a prima vista, travolgente e immediato. Il bellissimo dio alato portava una faretra colma di frecce che, una volta colpito il bersaglio, infondevano nel cuore della persona colpita un'inestinguibile passione verso un'altra creatura. Dai poteri di Eros non sono immuni né gli dei dell'Olimpo, né elementi naturali!

FONTE: Dizionario Mitologico ad uso di giovinetti di Francesco Bossi

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